Bentornata a casa, Sanremo (2015)

Mancava dal 2007 il traguardo di via Roma alla Classicissima dei fiori. È tornato nell’edizione numero 106 della Milano-Sanremo, partita come “mondiale d’autunno” e arrivata, dopo 7 ore di sella e 293 km, come quel che dovrebbe essere: il “mondiale di primavera”.

A sbocciare, però, è stato il talento purissimo di John Degenkolb e Niccolò Bonifazio. Ventisei anni il tedesco, al successo più importante della sua carriera; neanche 22 il ragazzino di Daino Marina, cresciuto ai piedi della Cipressa e subito quinto al debutto alla Sanremo.

Ci siamo andati vicini, ma non vicinissimi, noi italiani, a vincere quella corsa che ci sta nel cuore da quando è nata, e sullo stomaco dal 2006. Quando Pippo Pozzato fu l’ultimo italiano a vincerla. Per trovare un digiuno più lungo bisogna tornare ai 17 anni tra la doppietta di Loretto Petrucci nel 1952-1953 l’acuto di Michele Dancelli nel 1970.

La doppietta consecutiva invece manca da Erik Zabel 2000-01. Un altro tedesco. Alexander Kristoff, vincitore sul lungomare calvino un anno fa, s’è piazzato secondo. "Ho sbagliato i conti", ha detto dei suoi ultimi 50 metri dopo la consueta, magistrale regia di un super Paolini.

Terzo l’australiano Micheal Matthews, protagonista anche alla Parigi-Nizza e di un grande inizio di stagione. Ancora una volta giù dal podio lo slovacco Peter Sagan, quarto. 

Hanno fatto una gran corsa anche la BMC con il nostro Oss per i belgi van Avermaet e Philippe Gilbert, l’ex campione del mondo caduto nel finale come l'iridato Michał Kwiatkowski, Zdeněk Štybar e Gerald Ciolek, qui vincitore innevato nel 2013; e il Team Sky per Ben Swift e il troppo solo Geraint Thomas, che le ripetute sul Poggio le ha fatte per una settimana. Non è bastato.

Per la 25esima volta in 106 edizioni, la Classicissima s’è decisa in volata; doveva essere per velocisti resistenti, e l’ha vinta il più veloce e il più resistente.  In via Roma. La Sanremo è tornata a casa.

Da Sanremo, per Sky Sport 24, Christian Giordano

22 marzo 2015