Dunga-bis, guarito il "complexo" Francia

Sei gol fatti e solo uno subìto nelle ultime due partite, a meno di due anni l'una dall'altra. Tre a zero il 9 giugno 2013 a Porto Alegre, ultima amichevole prima della Confederations Cup poi vinta dalla Selecao di Scolari sulla Spagna; tre a uno al St. Denis nella prima sconfitta post-mondiale dei Blues. A guardare i numeri, si direbbe che il secondo Brasile di Dunga sia già guarito da uno dei tanti complexo de vira-lata, il "complesso da cane randagio" reso immortale da Nelson Rodrigues. 

Sette vittorie su sette nel nuovo corso, solo due reti subite contro Colombia, Ecuador, Argentina, Giappone, Turchia, Austria. E ora, Francia; che era pure andata in vantaggio. Non con Benzema, alla prima da capitano e subito vicino al gol, negatogli dalla manona aperta di Jefferson, goleiro del Botafogo ed ennesimo candidato per il dopo-Julio César. Il record dell'ex gattone inviso a Mourinho resta quindi intatto: 25 gol e altrettante vittorie della sua nazionale. Col secondo gol in bleus di Varane s'era illuso, Descahmps, che in quello stesso stadio sarebbe finita come 17 anni fa.

Invece chi di palla inattiva feriscew, di palla inattiva ferisce: e Luiz Gustavo, stacandoi in terzo tempo in uscita dai blocchi manco fosse sul parquet, ha chiuso una (bella) partita impattata dal gioiello numero dodici di Oscar e ribaltata dal 43esimo di Neymar. Più lo criticano e più segna, il neocapitano della Selecao: a 23 anni appena compiuti, è già a -5 da Zico come quarto miglior marcatore di sempre della del Brasile.

Nella squadra che prepara la coppa América, resta il rebus del centravanti: Firmino ha dimostrato di essere più un assistman che un centravanti. 

Dall'altra parte, a un anno dall'Europeo, Deschamps ha fatto debuttare Fekir. Tenetelo d'occhio. Lui del "complesso da cane randagio" non ha mai sentito parlare.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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