Serata Real

Serata che più Real non si può. Perlomeno da questo Real, appena staccato di tre punti dal Barcellona capolista in Liga. E sì ai quarti di Champions, ma soffrendo l'indicibile. Altro che undicesima vittoria in fila nella coppa che detiene.

Una squadra che segna tanto e subisce troppo, quella di Ancelotti, che alla vigilia aveva parlato di crisi più tecnica che fisica.

Dopo il ko di Bilbao in campionato, sotto tre volte tra i fischi del Bernabéu contro lo Schalke, già domato 2-0 a Gelsenkirchen nella gara di andata.

Prima con Fuchs, al secondo gol in tre giorni dopo quello all'Hoffenheim in Bundes; poi con l'ex avvelenato, Klaas-Jan Huntelaar, che solo in merengue e al Milan (ma lì giocava delocalizzato all'ala) non han capito abbastanza. Una traversa sull'1-1 poi due gol per il Cacciatore, l'ultimo ad arrendersi tra i ragazzi di Di Matteo.

Sembrava una serata stregata per il real, mai così in difficoltà nella gestione-don Carlos. Col solito Casillas perlomeno indeciso su tre gol prima di salva la baracca su Sane, il 19enne in gol al debutto in Champions.

Non poteva che pensarci Cristiano Ronaldo, l'uomo-simbolo di quest'epoca blanca, a rimettere a posto le cose. Doppietta di testa e record di gol nelle coppe europee: 78; +1 su raul e +2 su leo messi, l'unico capace di fargli ombra nel globo terracqueo.

E che fosse una serata real lo dimostrano non soltanto gli sguardi di sfida alla sua gente e le esultanze rabbiose; ma anche il 4-0 del Porto sul Basilea al Do Dragão, dove si sono intrecciati passato e futuro prossimi dei merengue. Prima Danilo, già promessosi alla casa blanca, che si scontra col suo portiere Fabiano, in folle libera uscita; poi la magia di Casemiro, che al Madrid ci tornerà a fine prestito. Magari dopo qualche altra serata che più real non si può.
PER SKY SPORT CHRISTIAN GIORDANO

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