Intxausti per Tondo, Contador raddoppia

Alberto Contador non lascia, anzi raddoppia: da 2 a 4 secondi il vantaggio della maglia rosa su Fabio Aru, il suo più immediato inseguitore. Sul secondo arrivo in salita, dopo l'Abetone, lo spagnolo dimostra che la spalla sinistra sublussata sta meglio, molto meglio; e così il Pistolero risponde colpo su colpo ad Aru, che ha la squadra più forte (basta guardare la classifica e i tanti compagni a lui vicini), anche se forse, salendo verso Campitello Matese, sul piano tattico qualcosina l'ha sbagliata.

Aru voleva magari far vincere la tappa a Mikel Landa. Invece l'ha vinta un altro spagnolo, Beñat Intxausti, che l'ha dedicvata alla memoria dell'amico e collega Xavier Tondo, scomparso nel 2011 in un incredibile incidente in garage mentre usciva per andare ad allenarsi. Per il 29enne della Movistar è il secondo successo al Giro dopo quello di Ivrea 2013, quando riuscì anche a infilarsi la maglia rosa. 
Simbolo del primato che al termine dell'ottava tappa poteva essere indossata da Fabio Aru. Sarebbero bastati i 6" secondi di abbuono andati invece a Landa. Adesso i secondi da recuperare sono diventati 4 per Aru e 22 per Richie Porte, perché Contador ne ha guadagnati un paio sprintando sul traguardo volante all'altezza di Sora. Là dove nessuno se lo sarebbe aspettato. Il Pistolero non è uno che lascia, semmai raddoppia.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

ORDINE DI ARRIVO — 1. Benat INTXAUSTI (Spa, Movistar) 186 km in 4h.51’34”; 2. Landa (Spa) a 20”; 3. Reichenbach (Svi) a 31”; 4. Aru a 35”; 5. Contador (Spa); 6. Porte (Aus); 7. Uran (Col); 8. Cataldo; 9. Cunego a 45”; 10. D. Caruso a 45”.
 
CLASSIFICA GENERALE — 1. Alberto CONTADOR (Spa, Tinkoff-Saxo) 32h40’07”; 2. Aru a 4”; 3. Porte (Aus) a 22”; 4. Cataldo a 30”; 5. Landa (Spa) a 42”; 6. Kreuziger (R.Cec) a 1’; 7. Visconti a 1’16”; 8. Uran (Col) a 1’24”; 9. D. Caruso 1’34”; 10. Amador (Col) a 1’38”.

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