Porte-Clarke, boomerang australiano
Sul Garibaldi - l'abbecedario di crosa - una tappa, la decima, levigata come una tavola da surf lungo la costa adriatica; su strada, un distacco da frazione di montagna: 47" secondi di ritardo di Richie Porte, il capitano del Team Sky, poi penalizzato di 2' dalla giuria per il cambio ruote assicuratogli non da un compagno squadre o da un mezzo neutro come l'ammiraglia di gara.
No: la ruota gliel'ha data un connazionale, Simon Clarke, già maglia rosa in questo Giro che però corre con la Orica Green Edge. Un favore, quello tra australiani, che a Porte può costare il Giro: il tasmaniano adesso non solo scivola giù dal podio, da terzo a quarto dietro i due dell'Astana Fabio Aru e Mikel Landa, ma precipita a 3'09" dalla maglia rosa Alberto Contador.
No: la ruota gliel'ha data un connazionale, Simon Clarke, già maglia rosa in questo Giro che però corre con la Orica Green Edge. Un favore, quello tra australiani, che a Porte può costare il Giro: il tasmaniano adesso non solo scivola giù dal podio, da terzo a quarto dietro i due dell'Astana Fabio Aru e Mikel Landa, ma precipita a 3'09" dalla maglia rosa Alberto Contador.
Capita nel Giro delle sorprese, e del minimo storico di trasferimenti nelle ultime venti edizioni: appena 850 km. E dove stavolta a vincere è il 25enne veneto Nicola Boem, non uno dei velocisti candidati al successo di tappa ma uno dei cinque fuggitivi lasciati a cuocere a bagnomaria per quasi tutti i 200 km da Civitanova Marche al traguardo di Forlì. A "cinquecento metri" da casa mia, aveva ripetuto fino allo sfinimento Alessandro Malaguti, uno dei cinque coraggiosi di giornata che allo sprint ha chiuso terzo, dietro Boem e Matteo Busato e davanti ad Alan Marangoni. Sfortunatissimo Oscar Gatto, il quinto della banda, per la foratura ai -13 che gli ha impedito di giocarsi la volata.
La notizia però arriva da un'altra foratura, quella di Porte ai -6: il Team Sky ha tirato a tutta per limitare il distacco. Il resto ce lo hanno messa il caldo e l'andatura ai 60 orari del gruppo, tirato nel finale dallo Lotto di André Greipel, che si è svegliato troppo tardi. E soprattutto quel gesto di fairplay che per Porte rischia di trasformarsi in boomerang. Roba da australiani.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
CLASSIFICA GENERALE — 1. Alberto CONTADOR (Spa, Tinkoff-Saxo) 42h58'09"; 2. Aru a 3"; 3. Landa (Spa) a 46"; 4. Cataldo a 1'16"; 5. Kreuziger (R.Cec) a 1'46"; 6. Uran (Col) a 2'10"; 7. Visconti a 2'12"; 8. Caruso a 2'20"; 9. Amador (C.Rica) a 2'24"; 10. Konig (R.Cec) a 2'30"; 11. Formolo a 3'01"; 12. Porte (Aus) a 3'09".
ORDINE DI ARRIVO — 1. Nicola BOEM (Bardiani-CSF) 200 km in 4h26'16"; 2. Busato; 3. Malaguti a 2"; 4. Marangoni a 4"; 5. Nizzolo a 18"; 6. Modolo; 7. Greipel (Ger); 8. Mezgec (Slo); 9. Ruffoni; 10. Appollonio.
CLASSIFICA GENERALE — 1. Alberto CONTADOR (Spa, Tinkoff-Saxo) 42h58'09"; 2. Aru a 3"; 3. Landa (Spa) a 46"; 4. Cataldo a 1'16"; 5. Kreuziger (R.Cec) a 1'46"; 6. Uran (Col) a 2'10"; 7. Visconti a 2'12"; 8. Caruso a 2'20"; 9. Amador (C.Rica) a 2'24"; 10. Konig (R.Cec) a 2'30"; 11. Formolo a 3'01"; 12. Porte (Aus) a 3'09".
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