Nba mercato, le 10 espressioni per capire la free agency

Da salary cap a sign-and-trade, ecco le parole-chiave che caratterizzano il mercato (1 luglio - 29 giugno 2015)

di SIMONE SANDRI, La Gazzetta dello Sport

NEW YORK - Il mercato dei free agent comincia alle 6:01 italiane di mercoledì, ma già da qualche giorno si parla di salary cap, free agent con o senza restrizioni, di massimo salariale e di tante altre parole chiave per seguire le trattative. Ecco le 10 espressioni fondamentali di cui conoscere il significato.

Salary cap — Il tetto salariale, cioè quanto una franchigia NBA può spendere in una stagione per il monte-ingaggi. Secondo le prime indiscrezioni, nel 2015-16 dovrebbe aggirarsi sui 67 milioni di dollari.

Restricted free agent — Un giocatore svincolato che può ricevere offerte da chiunque. La differenza tra un “Free Agent’ e un “Restricted” arriva dal fatto che quest’ultimo può essere trattenuto dalla squadra nella quale ha disputato l’ultimo campionato nel caso di pareggio (entro tre giorni) dell’offerta ricevuta (e accettata dal giocatore) da qualunque club. Le squadre devono presentare al proprio giocatore una qualifying offer per trasformarlo in restricted free agent 

Massimo salariale — Il contratto massimo che un free agent può ricevere. Per un giocatore con 6 anni (o meno) di NBA alle spalle è pari al 25% del Salary Cap, per un giocatore con 7-9 anni di NBA si passa al 30% e per uno con 10 o più si arriva al 35%. 

Player option — La possibilità di un giocatore di accettare o no un contratto già stabilito per la stagione successiva. Nel caso di “rifiuto” (chiamato “opt out”) il giocatore diventa free agent

Team option — La possibilità di una squadra di trattenere un giocatore per la stagione successiva con un contratto già stabilito. Nel caso di rifiuto da parte della franchigia il giocatore diventa Free Agent. 

Mid-Level Exception (MLE) — Permette a squadre che hanno superato il massimo consentito dal monte-ingaggi una limitata riserva per firmare free agent
Per squadre che NON hanno pagato la luxury tax la MLE è di 5 milioni di dollari per 4 anni
per le franchigie che nella precedente stagione hanno pagato la luxury tax è di 3 milioni per 3 anni.

LUXURY TAX — E’ la “tassa” che le squadre che superano (tramite la manovre consentite dal CBA) il tetto fissato dalla NBA devono pagare. 
Chi supera (per il primo anno) fino a 5 milioni di dollari deve pagare 1.5 dollari per ogni dollaro speso. Si passa poi ai 1.75 (per ogni dollaro speso) da 5 ai 10 milioni, ai 2.50 dai 10 ai 15 milioni, 3.25 dai 15 ai 19 milioni fino ad arrivare ai 3.75 per chi supera i 20 milioni. 
Le sanzioni si inaspriscono se una squadra deve pagare la Luxury Tax in stagioni consecutive. 
Il ricavato della Luxury Tax viene diviso tra le franchigie NBA con il 50% che va a squadre che non superano il Salary Cap. 

Sign-and-trade — E' una formula che prevede che una squadra rifirmi un proprio free agent per cederlo immediatamente a un team scelto dal giocatore. Chi riceve un giocatore via sign-and-trade però ha il salary cap bloccato a 4 milioni oltre il limite della luxury tax

Collective Bargaining Agreement (CBA) — E' il contratto collettivo stipulato dalle franchigie NBA (rappresentate dal Commissioner) e la NBA Players Association, cioè il sindacato dei giocatori NBA. 

Moratorium — Il periodo di transizione da inizio free agency in cui giocatori e squadre possono trattare ma non possono firmare accordi. Nel 2015 va dall'1 all'8 luglio.
Simone Sandri
@simonesandri

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