Aldrovandi, al centro dell'attenzione


 
Appena 21 anni, ma nessuna emozione davanti a taccuini e telecamere, che Simone Aldrovandi affronta con grande naturalezza. La stessa dote che sabato contro la Pro Vercelli gli hanno permesso di essere uno dei più positivi all'esordio nel ruolo di centrale: «Questa è una cosa che vorrei precisare - spiega Aldrovandi - fino a tre anni fa ho fatto il terzino destro, poi sono passato centrale: difensore di destra in una difesa a tre è il mio ruolo naturale e dove posso esprimermi al meglio». 
 
L'esordio nel Modena contro il Vicenza alla prima di campionato, poi una nuova maglia da titolare sabato: «Sono stati mesi di emozioni profonde. Indosso la casacca del Modena da quando ho 10 anni e quindi è inevitabile che l'aspirazione massima fosse quella di giocare al Braglia, sensazioni uniche che ho provato alla prima di campionato e che si sono ripetute sabato dopo un periodo in cui ero solo subentrato in alcuni incontri. Crespo mi ha elogiato pubblicamente? Ovviamente lo ringrazio, ma non solo per le parole che ha detto ai giornalisti. Anche nelle settimane in cui non venivo utilizzato il mister aveva sempre una parola per me, non mi ha mai abbandonato al mio destino e di questo gli sono grato». 
 
Tanti maestri difensivi per Aldrovandi: «C'è Duccio Innocenti, il vice di Crespo, che ci trasmette le sue conoscenze, d'altronde è stato un ottimo difensore. Poi davanti a me ho giocatori del calibro di Cionek, Marzorati e Gozzi da cui imparo ogni giorno in allenamento». 
 
Sul momento della squadra: «Contro la Pro Vercelli non abbiamo giocato un gran calcio, ma ciò che conta era vincere e ci siamo riusciti. Ora andiamo a Trapani con la stessa mentalità e speriamo che prima di tutto venga il risultato». (gib)

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