Coutinho, il "piccolo Ibra" e i fantasmi di Mou
No Mourinho, no party per il Chelsea al Britannia Staduium: senza il suo allenatore, squalificato per una giornata e, per lo "stadium ban", impossibilitato anche ad assistere alla partita anche da semplice spettatore, i Blues sono incappati nella settimana sconfitta su 12 giornate di Premier.
Dopo la doppietta di Coutinho nel 3-1 per il Liverpool, è un altro ex interista a punire la squadra di Mou che mai, nell'era-Abramovich aveva perso tre partite consecutive in campionato.
E' successo in questo avvio di una stagione che, almeno in Inghilterra, per i Blues sembra maledetta.
Stavolta senza scuse arbitrali, e di nuovo contro lo Stoke City, che lo scorso il 27 ottobre li aveva eliminati ai rigori, sempre al Britannia, nel quarto turno di League Cup.
A differenza del brasiliano, incrociato da Mourinho solo per sei mesi alla Pinetina mentre il brasiliano si ambientava in attesa di aggregarsi alla prima squadra a luglio con Rafa Benitez, l'austriaco è stato un giocatore di Mou nell'anno del triplete.
Ironia della sorte, Arnautovic gli ha segnato contro stavolta che Mou in panca non c'era, sostituito dalla triade Silvino Louro, Rui Faria e Steve Holland, il primo assistente incaricato di eseguire i dettami dello Special One collegato dall'albergo; e non da un marciapiede con il suo ipad come detto invece, scherzando, in conferenza stampa.
Curioso poi che l'ex Twente e Werder abbia segnato - su cross di Johnson il primo acquisto dell'era-Abramovich - e con un gol in acrobazia "alla" Mark Hughes, che nel Chelsea ci ha giocato tre stagioni nel finale di carriera dopo il suo ritorno al Manchester United.
Lo stesso Arnautovic, poi, ha fatto capire - sprecando così questo contropiede - perché Mou del talento da "piccolo Ibra", si fidasse sì, ma fino a un certo punto.
Il Chelsea ha mostrato segnali di ripresa, ma certe annate nascono così. E non hanno niente di Speciale.
Dopo la doppietta di Coutinho nel 3-1 per il Liverpool, è un altro ex interista a punire la squadra di Mou che mai, nell'era-Abramovich aveva perso tre partite consecutive in campionato.
E' successo in questo avvio di una stagione che, almeno in Inghilterra, per i Blues sembra maledetta.
Stavolta senza scuse arbitrali, e di nuovo contro lo Stoke City, che lo scorso il 27 ottobre li aveva eliminati ai rigori, sempre al Britannia, nel quarto turno di League Cup.
A differenza del brasiliano, incrociato da Mourinho solo per sei mesi alla Pinetina mentre il brasiliano si ambientava in attesa di aggregarsi alla prima squadra a luglio con Rafa Benitez, l'austriaco è stato un giocatore di Mou nell'anno del triplete.
Ironia della sorte, Arnautovic gli ha segnato contro stavolta che Mou in panca non c'era, sostituito dalla triade Silvino Louro, Rui Faria e Steve Holland, il primo assistente incaricato di eseguire i dettami dello Special One collegato dall'albergo; e non da un marciapiede con il suo ipad come detto invece, scherzando, in conferenza stampa.
Curioso poi che l'ex Twente e Werder abbia segnato - su cross di Johnson il primo acquisto dell'era-Abramovich - e con un gol in acrobazia "alla" Mark Hughes, che nel Chelsea ci ha giocato tre stagioni nel finale di carriera dopo il suo ritorno al Manchester United.
Lo stesso Arnautovic, poi, ha fatto capire - sprecando così questo contropiede - perché Mou del talento da "piccolo Ibra", si fidasse sì, ma fino a un certo punto.
Il Chelsea ha mostrato segnali di ripresa, ma certe annate nascono così. E non hanno niente di Speciale.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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