FOOTBALL PORTRAITS - I cinque di Sensi
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Non bastavano in tribuna Mancini e Ausilio dell'Inter, l'osservatore Maiorino del Milan, il diesse del Napoli Giuntoli, il caposcout del Chelsea più emissari del Southampton e del Valladolid.
No, ci si è messo, in settimana, pure Mijatovic: "Sono pochi quelli che alla sua età riescono a fare la differenza. Se continuerà così, arriverà a livelli importanti".
Invece è stata una partita da 5, in tutti i Sensi, quella del numero 5 del Cesena, che forse con lui meritava un rigore e invece è stato battuto in casa 2-0 dal Bari con due gol nati proprio da due errori del regista di Drago, che per lui stravede ma che non gli lesina ramanzine. Non deve farsi distrarre dal mercato gli ha detto dopo la sconfitta di Latina.
Stavolta però per il 20enne di Urbino - che quel numero lo indossa perché è nato il 5 agosto del 95 e in famiglia i Sensi sono 5 - le attenuanti non mancano. Senza 5 nazionali e con Tabanelli e Molina recuperati solo per la panchina, a centrocampo Drago aveva gli uomini contati. E Sensi giovedì aveva giocato tutti i 90 minuti nel 2-0 della Under 20 in Germania.
Col Bari ha toccato pochi palloni per uno chre gioca col e da "5", il volante alla sudamericana; davanti la difesa. Come i suoi modelli Pirlo e Verratti, che nel PSG gioca più mezzala, alla Xavi: l'idolo - non solo per statura - studiato su youtube come Juninho Pernambucano. Non a caso musa ispiratrice di Pirlo.
A Drago in precampionato era bastata mezzora per telefonare al diesse Foschi e bloccarne il prestito. Due anni in Lega Pro al San Marino, due gol nelle prime 13 presenze in B hanno fatto intravedere il suo talento. Adesso sta al piccoletto dimostrare di poter diventare grande. Anche con tutti gli occhi addosso.
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