FOOTBALL PORTRAITS - Il Somma profeta


Mario Somma mai profeta in patria. Difficile, troppo difficile, esserlo su quella panchina. Lui, allenatore DI e DEL Latina. La sua squadra del cuore. La squadra della sua città. Città che mai ne ha ricambiato l'amore: profondo, incondizionato.

La stampa locale non gli ha mai perdonato niente, a cominciare dalla mancata presentazione quando - lo scorso 2 novembre - firmò un biennale come successore di Mark Iuliano; per finire con il silenzio stampa nella settimana pre-Modena. La settimana in cui aveva ribadito con forza la sua amicizia con il dg Pietro Leonardi e annunciato che, quella col Latina, sarebbe stata la sua ultima esperienza da allenatore.

Le ha provate tutte, Somma: ha cambiato uomini e sistemi di gioco. E - paradossi del calcio - ha perso la panchina dopo una delle migliori prestazioni offensive della (mai davvero sua) squadra: tante occasioni, due pali, compreso quello sul rigore di Boakye e il gol fantasma di Acosty.

Il giorno dopo la sconfitta contro il Modena, e la squadra a +3 sulla zona playout, la società ne ha annunciato l'esonero con il consueto comunicato di prammatica.

Saluti e grazie per l'impegno, la dedizione e la serietà, e prima squadra affidata al responsabile dell'Under 17, Andrea Chiappini. Tranquilli, è nato a Roma. Nemo profeta in patria.

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO


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