Fumate bianche e fantocci bruciati: il Mugello che non vorresti vedere
di Lorenzo Galasso
Nel giorno della più bella gara di MotoGP della stagione, in quello che da molti, me compreso, è considerato il più bel circuito del mondiale, l'idiozia di certi personaggi vola alta, a toccare il limite della decenza.
Nel giorno della più bella gara di MotoGP della stagione, in quello che da molti, me compreso, è considerato il più bel circuito del mondiale, l'idiozia di certi personaggi vola alta, a toccare il limite della decenza.
Il Mugello 2016, (mi rifiuto di chiamarlo Mugiallo, per rispetto di chi non condivide una passione diventata malsana), è stato il teatro di una tappa splendida, dalla Moto3, come sempre la più spettacolare e combattuta, alla Moto2, anche se funestata dai problemi e i pasticci dei team nella procedura di ripartenza, per finire con la MotoGP, in cui Jorge Lorenzo ha, una volta di più, dimostrato la maturità sportiva e la fame di risultato, correndo la gara perfetta.
Lorenzo è scattato dalla seconda fila, ha infilato tutti alla San Donato e da quel momento ha dato spettacolo: più lento nel misto stretto delle colline toscane rispetto ai due pretendenti alla vittoria, Rossi prima e Marquez poi, ha dimostrato tutta la sua passione per il circuito italiano, onorando la San Donato con delle staccate letteralmente impossibili.
Se anche solo una volta avete affrontato quella curva, potete capirlo, ma è bastato vedere la difficoltà di Rossi e Marquez nel cercare di replicare il punto di staccata del maiorchino, per capire il livello di padronanza e sicurezza che ha dimostrato.
La sfortuna ha voluto che alla Yamaha qualcuno abbia sbagliato, ma di brutto, mandando letteralmente in fumo le speranze di Valentino Rossi di vincere di fronte ai suoi tifosi, ma siamo proprio sicuri che privare di questa gioia certi personaggi sia stato proprio un male?
Lo scrivevo nel mio ultimo articolo, i tifosi beceri da calcio si stanno riversando nella MotoGP, uniti dal grido "Forza Vale", risvegliati da un Rossi competitivo l'anno scorso, come quest'anno, si sono riversati al Mugello, dando fuoco ai bagni, facendo falò improvvisati in cui buttare anche i gazebo dei punti ristoro, lanciando pomodori contro chi, hanno deciso, ha osato non far vincere il titolo al loro beniamino l'anno scorso, per arrivare al culmine, (almeno fino al momento in cui scrivo questo pezzo, non si sa se poi ne usciranno di peggio), di fare un fantoccio con la maglietta di Marquez, impiccarlo e dargli fuoco nei prati del Mugello.
Questo è tifo? Questa è passione? No, questa è idiozia pura e semplice. Questi sono frustrati che vanno al Mugello solo per sfogare le loro frustrazioni su qualcuno o qualcosa, per dimostrare di essere più imbecilli degli imbecilli, in una spirale di idiozia che lascia attoniti quelli come me, che amano questo sport, che tifano o hanno comunque delle preferenze, ma che sanno rispettare e apprezzare tutti i piloti, tutti i team, tutti quelli che fanno sacrifici enormi per poter correre o far correre, sacrifici che questi idioti probabilmente non sanno nemmeno dove stanno di casa, visto il comportamento indecente che hanno tenuto durante il week end.
A questo punto non posso che sperare, con tanto rammarico, che Valentino Rossi non sbarchi mai nella Superbike, come fino a ieri speravo. Vedere Rossi in Superbike sarebbe splendido: oltre al ritorno d'immagine per la serie, che porterebbe più sponsor, più soldi e quindi più moto in pista, sarebbe l'occasione di vedere un campione indiscusso come lui, divertirsi in una categoria molto meno esasperata, tecnologicamente e sportivamente, rispetto alla MotoGP.
Se Valentino dovesse decidere di passare alle derivate di serie, dopo che concluderà la sua carriera nella MotoGP, potremmo dire addio al giovedì in cui il paddock rimane aperto gratuitamente a tutti, per poter incontrare i piloti, sbirciare nei box, parlare con altri appassionati e adetti al settore, ma dovremmo dare l'addio anche ai biglietti paddock, che permettono a chiunque di passeggiare nel retro box, incrociare i piloti, vivere la gara dall'interno, perché ci sarebbero troppi invasati che si riverserebbero lì solo nella speranza di incontrare Valentino, sperando che nessuno tra gli altri piloti osi batterlo o metterlo in difficoltà, se no poi gli toccherebbe girare con la scorta come succede oggi in MotoGP e tutto questo decreterebbe la fine della passione e della gioia per lo sport anche nella Superbike, oltre che nella MotoGP, dove sarà ancora così per almeno altri due anni.
In tutto questo di certo televisione e stampa non aiutano,nascondendo i gesti stupidi, come dar fuoco a impiccati fantocci di Marquez, lanciando pomodori sul palco, abbassando il volume quando gli idioti fischiano o insultano i piloti sotto il palco, se non c'è il loro idolo sul gradino più alto, guardandosi bene da stigmatizzare in modo chiaro e senza mezzi termini quei gesti, come mi sarei aspettato da chi fa informazione, ma purtroppo hanno paura, paura di dar fastidio alla massa becera, quella che paga il biglietto per poter sfogare le frustrazioni, che compra magliette e cappellini, per sentirsi parte del branco, tutto marketing, tutti clienti da viziare e coccolare, mai e poi mai criticare, poco importa se si rovina tutto il settore: finché c'è da mungere si deve mungere, meglio tanto, anche se per poco tempo, che poco per tanto tempo.
Così si deve inquadrare la massa gialla, sempre e solo quella, per ogni secondo di inquadratura dove non c'è del giallo, devono corrisponderne almeno dieci o quindici di bandierine, cappellini e fumogeni gialli, ma se l'anno prossimo i ducatisti che normalmente affollano la curva a loro dedicata, riempiendola e creando le coreografie che negli scorsi anni venivano sempre riprese, ma che da qualche stagione ci si guarda bene dall'inquadrare, decidessero di boicottare il Mugello? Lasciando quella tribuna vuota e spoglia, per protesta contro una logica che basa tutto su un pilota e mai sullo sport?
Chi lo sa, forse non farebbero più di tanto danno economico, ma almeno potrebbero dare un segnale tangibile che chi tifa per lo sport non ne può più della cultura dell'unico e solo pilota, a scapito dello sport stesso e del pilota, perché Valentino è un Campione, non ha bisogno di tifosi idioti e favoritismi mediatici per esserlo, visto che poi in moto è da solo, nel suo casco, sulla sua moto ed è lì che da il massimo, che fa quello per cui è nato: guidare come pochi sanno fare, anche a un'età in cui gli altri hanno già smesso di farlo.
Concludo questo mio pezzo con una domanda, una domanda a tutti quei tifosi di Valentino che sono onesti, che rispettano gli altri, che rispettano lo sport, che si meritano il rispetto degli altri, vivendo questa passione in modo sano e sportivo:
Perché sopportate chi dice di tifare 46, ma non fa altro che renderlo fonte di odio e fastidio con il loro comportamento? Non potreste essere i primi a prendere le distanze da quella gente?
Potreste fare una campagna in stile "#iostoconvale", ma al contrario, "#iononstocongliidioti", per evitare che il 46 diventi sinonimo di idioti e violenti.
Forse un giorno ci libereremo di questi personaggi, sicuro tra un paio d'anni, ma l'attesa per me è troppa e se non ci pensano i giornalisti, mettetevi voi in prima linea, voi che amate Valentino Rossi e il suo sport, condannate senza mezzi termini o scusanti, questi incivili, forse in qualche ufficio comunicazione e marketing, capiranno che c'è bisogno di sbarazzarsene, che non sono la totalità, ma nemmeno la maggioranza di chi, onestamente e con orgoglio, porta il Dottore nel cuore.
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