Romandia 2016: Quintana come Botero
In un ciclismo che fu, il Romandia era la cartina di tornasole per il Giro: chi faceva bene nella corsa svizzera, aveva la forma giusta per brillare, di lì a poco, in quella rosa.
Oggi, forse, non è più così: il Tour de Romandie fa da banco di prova anche e soprattutto per il Tour de France, unico vero obiettivo stagionale per i big dei grandi giri.
Due nomi su tutti, Chris Froome - primo in solitaria nella penultima tappa - e Nairo Quintana, leader della generale oltreché vincitore della seconda tappa dopo il declassamento di Ilnur Zakarin che lo aveva chiuso sulle transenne.
L'unico colombiano a imporsi su queste strade era stato Santiago Botero, cronoman iridato a Zolder 2002 (il mondiale di Cipollini) e bronzo a Lisbona l'anno prima.
Stavolta ci è riuscito Quintana, che dopo aver vinto la generale del Giro di Catalogna e i terzi posti al Giro dei Paesi Baschi e al Tour de San Luis, ha scelto le montagne e il maltempo svizzeri per preparare la Grande Boucle come primo sfidante di Froome, vincitore nel 2015 insieme al solito, eterno Contador e ai nostri Aru e Nibali. Tutta gente che al Romandia non c'era e che, a parte Nibali, al Giro non ci sarà. Forse senza sapere davvero fino in fondo quanto, un giorno, magari se ne pentirà.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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