FOOTBALL PORTRAITS - Allardyce per fare il Ramsey
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Diciassette anni: tanti ne sono passati dall'ultimo back-to-back di Ct inglesi sulla panchina dell'Inghilterra. E questo spiega molto del panico generale che attanaglia la Football Association per il lavoro più ingrato nel Regno.
Dopo il flop nella fase a gironi di Euro2000, Peter Taylor per il dopo Kevin Keegan. Dopo la Corea inglese - fuori agli ottavi contro la matricola Islanda - ecco Big Sam Allardyce per il post-Hodgson. Come, Big Sam? Uno che, come il precedessore, mai ha giocato con i tre leoni sul petto. Dimenticati gli ingaggi milionari di Eriksson, Capello e lo stesso buon vecchio Roy, il Ct più pagato agli ultimi Europei, tira aria di Brexit anche nel calcio: restaurazione, ritorno alla tradizione e a certezze antiche come il football proposto dal 61enne manager liberato dal Sunderland per 3 milioni di pounds.
Uno che in 25 anni di mestiere s'è procurato immeritata fama di "palla lunga e pedalare", etichetta che l'ex stopperone di tante provinciali - con un passato da giocatore anche nella NASL e in Irlanda - ha sempre bollato come "profondamente sbagliata". Per Mourinho e Ferguson, è "l'uomo giusto al posto giusto" che "può solo far bene". Neil McDonald, che ci ha lavorato in tre club, garantisce per lui, il suo carisma.
Allardyce ha firmato un biennale da2,5 milioni di sterline a stagione più eventuali bonus fino a oltre i 3,5 che prendeva Hodgson. Ma non dovrà fallire la qualificazione mondiale di Russia 2018.
Uscito pulito da un presunto scandalo di bustarelle col figlio Craig, Big Sam ha esperienza (quarto per panchine in Premier dietro Ferguson, Wenger e Redknapp), spalle larghe e scorza dura. Ma stavolta non gli chiedono la salvezza di una piccola. Gli chiedono di fare il Ramsey. E se lo aspettano da cinquant'anni.
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