Boscaglia, dai dilettanti al sogno Serie A
http://www.calcionews24.com/trapani-il-predestinato-boscaglia-dai-dilettanti-al-sogno-serie-a-371238.html
mercoledì 05 marzo 2014
di Salvo Ferrara, calcionews24
BOSCAGLIA E IL SOGNO DI ALLENARE - Da calciatore non aveva l'ambizione di diventare un grande. Gli bastava calcare il campo della propria città e indossare la maglia del Gela Calcio. Era un dilettante, ma aveva delle qualità particolari. Centrocampista offensivo e molto tecnico; già in campo dava i consigli ai compagni e guidava la manovra gestendo il gruppo. Roberto Boscaglia ha sempre avuto l'idea di fare l'allenatore come mestiere e di giocare gli importava poco. Fin dai tempi dell'Alcamo, l'attuale tecnico del Trapani svolgeva un gran lavoro per quanto concerne la preparazione della partita. Fin dai campionati minori, infatti, studiava al meglio gli avversari e si aggiornava costantemente.Lui non ha mai copiato, ma ha sempre inventato e prodotto calcio. A tutti gli effetti è Boscaglia il segreto vincente di questo Trapani che sta, qualitativamente, conquistando addetti ai lavori e appassionati di calcio.
DAI DILETTANTI ALLA PANCHINA D'ORO - La sua prima esperienza in panchina risale alla stagione 2004-2005, alla guida dell'Akragas in Eccellenza. Quindi porta l'Alcamo in Serie D. Approda alla corte di Vittorio Morace soltanto nel 2009 quando i granata militavano in D e li conduce fino alla Serie B. Il momento più complesso della sua carriera, quella finale play-off persa malamente contro il Lanciano, lo supera con grande professionalità e la promozione, attesa dalla città di Trapani dai tempi di Ignazio Arcoleo, arriverà nella stagione successiva. Per i veri professionisti i riconoscimenti sono sempre dietro l'angolo. Ed ecco la Panchina d'oro ritirata lunedì a Coverciano per la stagione 2012/2013 in Lega Pro con la vittoria del torneo. Ma Boscaglia preferisce le soddisfazione che giungono dal campo e alcune tappe sicuramente non le dimenticherà mai. L'aver tenuto testa in Coppa Italia alla sua squadra del cuore, l'Inter di Walter Mazzarri, l'aver compiuto una scalata mostruosa in pochi anni - dall'Eccellenza fino a San Siro - e l'attuale rendimento della sua formazione nel campionato cadetto da far invidia a mezza Italia.
LE PREVISIONI DEL PRESIDENTE AIAC SICILIA - Rimangono impresse le parole del presidente regionale dell'Aiac (Associazione italiana allenatori di calcio) Bino Abisso riferite al presidente nazionale Renzo Ulivieri in occasione dell'Oscar dell'allenatore di qualche anno fa, quando il mister allenava ancora fra i dilettanti: "Ricordati questa persona perché sicuramente arriverà ad alti livelli". Così è stato e con grande merito. Le sue squadre hanno sempre giocato un ottimo calcio, offensivo e spregiudicato. Boscaglia le partite le prepara tutte allo stesso modo. Può incontrare l'Inter, il Cesena o l'Alcamo, ma non perde lo spirito di giocarsele a viso aperto. Il suo motto potremmo semplificarlo in "Rispetto per tutti, paura di nessuno".I PUNTI DI FORZA DI ROBERTO BOSCAGLIA - I suoi punti di forza son davvero tanti. Riesce ad unire umiltà e ambizione. Vive quotidianamente la piazza in cui svolge il suo lavoro a 360 gradi. In una recente intervista ha sottolineato come sia importante il fatto che la gente possa vederlo come è nella vita di tutti i giorni e non solo come si presenta la domenica. Le sue dichiarazioni in merito: "La gente deve sapere che dietro il professionista c'è un uomo con le sue debolezze e con la sua forza". C'è da spendere qualche parola anche per il gruppo storico che si porta dietro da tempo. Ad affiancarlo tutta gente preparatissima che con il mister ha un rapporto di collaborazione da anni. L'allenatore in seconda, Francesco Di Gaetano, era un suo giocatore ai tempi della Nissa, così come Desiderio Garufo (che ha girato molto con l'allenatore gelese). Non dimentichiamo il collaboratore tecnico Emanuele Lupo, il preparatore atletico Marco Nastasi o, tornando alla rosa, il difensore Nino Daì. Insomma gruppo che vince non si cambia. Adesso il mister dalle mille risorse ha un sogno nel cassetto, ma attualmente non vuole svelarlo. Forse lo scopriremo al termine della stagione
mercoledì 05 marzo 2014
di Salvo Ferrara, calcionews24
BOSCAGLIA E IL SOGNO DI ALLENARE - Da calciatore non aveva l'ambizione di diventare un grande. Gli bastava calcare il campo della propria città e indossare la maglia del Gela Calcio. Era un dilettante, ma aveva delle qualità particolari. Centrocampista offensivo e molto tecnico; già in campo dava i consigli ai compagni e guidava la manovra gestendo il gruppo. Roberto Boscaglia ha sempre avuto l'idea di fare l'allenatore come mestiere e di giocare gli importava poco. Fin dai tempi dell'Alcamo, l'attuale tecnico del Trapani svolgeva un gran lavoro per quanto concerne la preparazione della partita. Fin dai campionati minori, infatti, studiava al meglio gli avversari e si aggiornava costantemente.Lui non ha mai copiato, ma ha sempre inventato e prodotto calcio. A tutti gli effetti è Boscaglia il segreto vincente di questo Trapani che sta, qualitativamente, conquistando addetti ai lavori e appassionati di calcio.
DAI DILETTANTI ALLA PANCHINA D'ORO - La sua prima esperienza in panchina risale alla stagione 2004-2005, alla guida dell'Akragas in Eccellenza. Quindi porta l'Alcamo in Serie D. Approda alla corte di Vittorio Morace soltanto nel 2009 quando i granata militavano in D e li conduce fino alla Serie B. Il momento più complesso della sua carriera, quella finale play-off persa malamente contro il Lanciano, lo supera con grande professionalità e la promozione, attesa dalla città di Trapani dai tempi di Ignazio Arcoleo, arriverà nella stagione successiva. Per i veri professionisti i riconoscimenti sono sempre dietro l'angolo. Ed ecco la Panchina d'oro ritirata lunedì a Coverciano per la stagione 2012/2013 in Lega Pro con la vittoria del torneo. Ma Boscaglia preferisce le soddisfazione che giungono dal campo e alcune tappe sicuramente non le dimenticherà mai. L'aver tenuto testa in Coppa Italia alla sua squadra del cuore, l'Inter di Walter Mazzarri, l'aver compiuto una scalata mostruosa in pochi anni - dall'Eccellenza fino a San Siro - e l'attuale rendimento della sua formazione nel campionato cadetto da far invidia a mezza Italia.
LE PREVISIONI DEL PRESIDENTE AIAC SICILIA - Rimangono impresse le parole del presidente regionale dell'Aiac (Associazione italiana allenatori di calcio) Bino Abisso riferite al presidente nazionale Renzo Ulivieri in occasione dell'Oscar dell'allenatore di qualche anno fa, quando il mister allenava ancora fra i dilettanti: "Ricordati questa persona perché sicuramente arriverà ad alti livelli". Così è stato e con grande merito. Le sue squadre hanno sempre giocato un ottimo calcio, offensivo e spregiudicato. Boscaglia le partite le prepara tutte allo stesso modo. Può incontrare l'Inter, il Cesena o l'Alcamo, ma non perde lo spirito di giocarsele a viso aperto. Il suo motto potremmo semplificarlo in "Rispetto per tutti, paura di nessuno".I PUNTI DI FORZA DI ROBERTO BOSCAGLIA - I suoi punti di forza son davvero tanti. Riesce ad unire umiltà e ambizione. Vive quotidianamente la piazza in cui svolge il suo lavoro a 360 gradi. In una recente intervista ha sottolineato come sia importante il fatto che la gente possa vederlo come è nella vita di tutti i giorni e non solo come si presenta la domenica. Le sue dichiarazioni in merito: "La gente deve sapere che dietro il professionista c'è un uomo con le sue debolezze e con la sua forza". C'è da spendere qualche parola anche per il gruppo storico che si porta dietro da tempo. Ad affiancarlo tutta gente preparatissima che con il mister ha un rapporto di collaborazione da anni. L'allenatore in seconda, Francesco Di Gaetano, era un suo giocatore ai tempi della Nissa, così come Desiderio Garufo (che ha girato molto con l'allenatore gelese). Non dimentichiamo il collaboratore tecnico Emanuele Lupo, il preparatore atletico Marco Nastasi o, tornando alla rosa, il difensore Nino Daì. Insomma gruppo che vince non si cambia. Adesso il mister dalle mille risorse ha un sogno nel cassetto, ma attualmente non vuole svelarlo. Forse lo scopriremo al termine della stagione
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