Il big bang di "Big Sam" Allardyce
https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-vita-ebook/dp/B01KI1XRO6/ref=sr_1_19?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1475021851&sr=1-19
di CHRISTIAN GIORDANO, Sky Sport 24
«The bigger they are, the harder they fall». Big Sam Allardyce, grande, grosso (e famoso) lo è sempre stato, e la sua caduta non poteva essere più fragorosa. “Dimissionato” sessantasette giorni e una partita (vinta 1-0 in Slovacchia) dopo il biennale firmato per ricostruire l’Inghilterra sulle macerie dell’Europeo. Ma cosa mai avrà combinato, il successore di Roy Hodgson?
Come il predecessore Sven-Göran Eriksson, è cascato nel trappolone tesogli sotto copertura. Nell’inchiesta durata dieci mesi, fingendosi agenti per il Medio Oriente con interessi a Singapore e Hong Kong, due giornalisti del Daily Telegraph hanno filmato Allardyce che spiegava loro come, oliando con 400 mila sterline, aggirare le norme federali inglesi sulle terze proprietà del cartellino dei giocatori. Dal 2008, la Football Association ne riconosce la liceità ai club o al giocatore stesso, ma la vieta ai fondi d’investimento.
A incastrare Eriksson, nel gennaio di dieci anni fa, fu la registrazione di un cronista del News of the World fintosi sceicco interessato all’Aston Villa per affidargli la panchina in caso di vittoria mondiale. “Svengo” abboccò e dopo Germania 2006, la FA lo rimpiazzò con il vice, Steve McClaren.
Quello che più stupisce, di questi presunti “giganti” del football è in realtà la loro gigantesca ingenuità. Non bastassero i pessimi risultati, una volta Ct dell’Inghilterra scivolano tutti sulle bucce di banana più improbabili. Steve McClaren “The Wholly with the Brolly” (lo scemo con l’ombrello) KO contro la Croazia nelle qualificazioni a Euro2008. Fabio Capello sul caso-Terry in conferenza stampa a Sudafrica 2010, due anni prima della risoluzione consensuale. Glenn Hoddle, nel 1999, sui disabili che «scontavano così i peccati di una vita precedente».
Ironia della sorte, Allardyce lascia da unico Ct inglese con il 100% di vittorie, ma come professionista è finito. E a 61 anni scoprirà che, dopo troppo clamore, è il silenzio il rumore più fragoroso.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO (27 settembre 2016)
Commenti
Posta un commento