HOOPS PORTRAITS - The Damian Lillard Show
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di CHRISTIAN GIORDANO
«Ragazzo, lo spazzolone è laggiù, poi spegni le luci e chiudi tu».
di CHRISTIAN GIORDANO
«Ragazzo, lo spazzolone è laggiù, poi spegni le luci e chiudi tu».
Poteva succedere fino a due anni fa, quando proprio non lo conosceva nessuno. O quasi. Non quest’anno, quando l’All-Star Weekend della NBA rischia di diventare uno one-man show, il Damian Lillard Show.
Busy weekend. Un fine settimana denso d’impegni quello del numero 0 dei Trail Blazers. Forse il rookie più spettacolare dai tempi di LeBron James, e unanime Matricola dell’anno la scorsa stagione. L’anno prima, Portland lo aveva pescato al draft al primo giro, sesta pick assoluta.
Come-come-come? I Blazers che azzeccano qualcuno al draft, e addirittura uno sano? Quelli di LaRue Martin, prima scelta nel 1972, di Sam Bowie anziché Michael Jordan nell’84 e Greg Oden invece di Kevin Durant nel 2007? Proprio loro. E non era facile.
Point guard di 1,90 generosi, Damian giocava in un piccolo college dello Utah, Weber State. E prima ancora, al liceo, per gli Oakland Rebels, programma invisibile che però gli ha insegnato lealtà e senso di appartenenza.
Le stelline saltavano subito alle high school di grido. Lui quella maglia l’ha indossata dai dieci anni al primo anno di superiori. Dal secondo si trasferì alla St. Joseph Notre Dame di Alameda, quella di Jason Kidd.
Californiano di Oakland, terra di delinquenza in proporzione al talento NBA sfornato, allunga la tradizione segnata dallo stesso Kidd, Gary Payton e Brian Shaw.
La strada è quella giusta. Al debutto NBA, nientemeno che contro i Lakers, ha infilato 20 punti e 10 rimbalzi. Prima di lui, solo Oscar Robertson e Isiah Thomas.
Al college giocavano tutti su di lui, a Rip City tutti con lui.
Nei pro’ voleva andare a Portland, Sacramento o Golden State. Ha scelto bene. Alla seconda stagione NBA, ha imparato a leggere i raddoppi e viaggia a quasi 21 punti e 6 assist di media. Al primo All-Star Game dei big, disputerà Partita delle stelle, gara da tre e delle schiacciate. Non era mai accaduto. Succederà a Lillard. Uno che non ha paura di niente. E a cui puoi chiedere di tutto, ma non di spegnere la luce.
CHRISTIAN GIORDANO
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