FOOTBALL PORTRAITS - Jesús Navas, il Goblin di Los Palacios (2013)
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Sono tanti i segreti del primo Manchester City di Manuel Pellegrini. Che è partito alla grande in Champions League e ha annichilito lo United nel derby.
Il fútbol de potrero del Kun Agüero, che in Premier League gioca, lotta e segna come nei campetti in terra a Quilmés, periferia di Baires: già 51 gol in due anni in 94 presenze in maglia sky blue. Il calcio totale di Yaya Touré, da almeno tre stagioni a livelli da Pallone d’oro e non solo africano. La genialità irrequieta del rigenerato Samir Nasri, che tanto ha fatto dannare in passato Roberto Mancini. Prime punte come Álvaro Negredo o Edin Džeko che sarebbero titolari ovunque (o quasi). La nuova diga Fernandinho a proteggere una difesa e il portiere Joe Hart non sempre all’altezza dei più celebrati e costosi compagni.
E finalmente un’ala vecchio stampo, Jesús Navas, il più sottovalutato (nonostante i 17 milioni di sterline spesi per lui) in una campagna-acquisti faraonica che al club dell’Etihad ha portato Stevan Jovetić (22 milioni di pounds), sin qui in campo per appena 152’ fra campionato e amichevoli.
L’ex Siviglia invece è subito diventato quasi insostituibile per l’Ingegnero, che infatti lo schiera sempre e lo preserva a vittoria ormai acquisita. In attesa di David Silva, infortunatosi con la nazionale spagnola e decisivo due anni fa, El duende de Los Palacios (il Goblin di Los Palacios) – per quegli occhioni penetranti che ha ereditato dal papà – è l’unico capace di aprire il campo sull’out.
Esploso tardi per via anche di seri problemi da attacchi di panico, è la grande occasione afferrata al volo dal diesse Aitor “Txiki” Begiristain. Uno dei tanti segreti del Barça ai tempi di Pep Guardiola. E, adesso, del Manchester City di Manuel Pellegrini.
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