"Derbi de Madrid", l'ultimo al Calderón
La brutta notizia è che tante stelle (ci) mancheranno. Quella buona è che le rivedremo in campo presto, ma non in questo "derbi de Madrid": il numero 277.
L'ultimo al vecchio Vicente Calderón, cinquant'anni di fascino e sentirli tutti che dal 2017 lascerà spazio allo stadio della Peineta, il nuovo, avveniristico impianto dei colchoneros. Forse già dalla finale di Copa del rey, in programma il 27 maggio ma con sede ancora da stabilire. L'Atletico l'ha chiesta alla federazione, che nel 2002 - per il centenario merengue - la assegnò al Bernabéu.
Quello però è già futuro, per quanto prossimo. Il presente dice che l'Atlético è quarto in Liga, a meno sei dal Real Madrid, capolista a 27 punti e imbattuto in stagione. Il pronostico, in teoria (ma solo in quella) è blanco. Ma la storia, specie recente, consiglia prudenza: da una parte e dall'altra.
Nel 2013, dopo 14 anni di digiuno, i "materassai" rivinsero il derby addirittura in finale di Coppa di Spagna, al Bernabéu. Da allora, il "derbi de Madrid" è stato lotta non solo col Barça per la Liga, ma pure due finali di Champions in tre stagioni. Finite come il tremendismo dell'Atléti comanda.
Non crediate però alla favoletta del senorio aristocratico merengue contro la garra due pueblo rojiblanco. I fondi d'investimento e lo straordinario pragmatismo di Simeone hanno riportato l'Atlético fra le grandi d'Europa.
Niente GGC per El Cholo che non avrà Griezmann, ematoma subìto in nazionale, nell'attacco da 20 gol su 30 (fra Liga e Champions) con Gameiro e Yannick Carrasco, protagonista anche col Belgio: gol e assist nell'8 a 1 sull'Estonia.
Zidane è senza Kroos e Morata, Pepe e Casemiro sono in dubbio e la BBC ritrova Benzema ma solo per la panchina.
La buona notizia è che tante stelle si accenderanno. La brutta è che spesso, specie al vecchio Calderón, c'è sempre qualcuno che si scalda un po' troppo.
PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
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