Maradona ambasciatore FIFA
L'annuncio, in piena epoca social, lo ha dato lui stesso: sulla sua pagina facebook. "Adesso sì, è ufficiale. Finalmente posso realizzare uno dei sogni della mia vita: lavorare per una FIFA pulita e trasparente, insieme a persone che amano davvero il calcio. Grazie a tutti coloro che mi hanno incoraggiato ad affrontare questa nuova sfida!".
La nuova sfida, forse cucita più su misura per lui che non la panchina, è quella di "ambasciatore globale per la promozione e lo sviluppo del calcio".
È, forse, la rivincita più grande per Diego Armando Maradona, che la federcalcio mondiale cacciò per efedrina a USA '94 dopo averlo sedotto e abbandonato per non perdere i grossi sponsor della kermesse americana.
Da allora, più odio che amore, tra "el Diez" e i grandi capi del calcio: dal brasiliano Havelange, suo nemico storico assieme allo scomparso Julio Grondona, per decenni gran mogol del futbol argentino e vicepresidente FIFA anche nell'èra-Blatter; il Colonnello che della FIFA ha fatto il suo feudo per 17 anni e 122 giorni.
Una dinastia che all'UEFA della neopresidenza Ceferin, per esempio, non sarà più riproducibile: perché il consiglio direttivo, riunito a Nyon, ha introdotto il vincolo temporale a tre mandati per i dirigenti, che quindi potranno restare in carica al massimo per 12 anni. L'UEFA ha anche chiesto alla FIFA di ampliare a 16 la partecipazione europea dal mondiale del 2026 che sarà allargato da 32 a 48 squadre.
Già un Dream Team quello invece selezionato dal nuovo presidente FIFA Gianni Infantino: dopo Boban vicesegretario generale e van basten direttore tecnico, ecco el Pibe ambasciatore. Il calcio - finalmente - agli ex calciatori, meglio se coi piedi buoni. Nell'èra dello sport business sempre più globale e globalizzato, questa sì una rivoluzione epocale.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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