Saluti a... Joaquim Rodriguez: col sigaro in salita


di Matteo Romano, SpazioCiclismo

La carriera professionistica di Joaquim Rodriguez Oliver è terminata alla fine del 2016. L’ex corridore della Katusha aveva inizialmente voluto concludere i suoi sedici anni da professionista a Rio 2016, tuttavia la sua ormai ex squadra gli ha imposto di onorare il suo contratto fino al termine effettivo della stagione. In autunno sembrava poi che lo spagnolo avesse cambiato idea sul suo ritiro, scegliendo di firmare un contratto con la Bahrein - Merida, prima di tornare ancora sui suoi passi e restare nella neonata squadra mediorientale come tecnico. 
La carriera appena terminata dello scalatore iberico lascia interrogativi a tutti gli appassionati. Com’è possibile che un atleta dotato di talento e con carattere da vendere come lui abbia raccolto nel complesso così “poco”? Certo, non sono mancate le soddisfazioni nella carriera del catalano, al quale, a volte, la fortuna ha voltato le spalle, facendogli raccogliere meno di quanto avrebbe potuto meritare, specie nei Grandi Giri. 
Caratteristiche di scalatore agile, vero e proprio grimpeur, Rodriguez si è guadagnato da giovanissimo il simpatico soprannome di Purito: questo perché un giorno, durante il suo primo anno di professionismo, allenandosi con alcuni suoi compagni, mimò il gesto di fumare un sigaro mentre li staccava su una arcigna salita. 
Purito passò dunque professionista nel 2001 proprio con la ONCE di Manolo Saiz. Qui ebbe modo di imparare e formarsi in mezzo a grandi campioni come Abraham Olano e Laurent Jalabert. Già al suo primo anno da pro’ fece notare per le sue qualità, vincendo una tappa alla Vuelta (in totale ne otterrà nove in carriera), poi l’approdo alla Saunier Duval, con cui militò nelle stagioni 2004-2005, conquistando nel 2004 la generale della Setmana Catalana e, nel 2005, la maglia di miglior scalatore nel GT di casa e il primo posto alla Vuelta a Burgos. Nel 2006 il trasferimento alla Caisse d’Epargne, con cui corse fino al 2009. Con la formazione sponsorizzata dal gruppo bancario francese, Rodriguez divenne uno dei principali gregari di Alejandro Valverde, oltre ad affermarsi nel 2007 come campione nazionale su strada e a ottenere altre vittorie e piazzamenti di prestigio, tra i quali spiccano alcune vittorie di tappa alla Tirreno-Adriatico e alla Vuelta a Burgos. 
Infine, l’esperienza con il Team Katusha, con cui corse dal 2010 sino al termine dell’ultima annata sportiva. Con la formazione russa ha raggiunto la maturità sportiva, cogliendo così i suoi successi più rilevanti in carriera e affermandosi come capitano della squadra. In sei anni di militanza ha colto ben 34 vittorie, un bottino di tutto rispetto, ma che poteva essere ancor più corposo, specie se la sorte in certe occasioni non gli avesse voltato le spalle.


LE GIOIE




Il 2012 non è soltanto l’anno in cui Rodriguez perse per un soffio il Giro d’Italia e la Vuelta, è anche l’anno in cui conquista la Freccia Vallone e il Giro di Lombardia. Nella corsa belga fece letteralmente il vuoto sul Muro di Huy, riuscendo a distanziare il secondo e il terzo al traguardo, Michael Albasini e Philippe Gilbert, conquistando così il suo primo successo in una Classica. Nella corsa italiana invece, sotto un diluvio incessante, Purito si scatenò sull’ultima salita del percorso della Classica delle Foglie Morte, anticipando il connazionale Samuel Sanchez e il colombiano Rigoberto Uran Uran. Rodriguez riuscì poi a bissare il successo anche nell’edizione 2013, battendo l’eterno rivale Valverde e vendicandosi così dello sgarbo subito da parte del murciano al Mondiale fiorentino di cui racconteremo nella seconda parte di questa rubrica. 
I migliori anni per numero di successi sono stati all’inizio dei ’10: nel 2010 arrivano quattro successi parziali e la generale della Volta Ciclista a Catalunya, mentre nel 2011 giungono sei vittorie parziali e la generale della Vuelta a Burgos; nel 2012, il migliore sotto il punto di vista delle vittorie, arrivano otto successi parziali, più la Freccia e Il Lombardia.
Nel palmares di Rodriguez spiccano i podi ottenuti in tutti e tre i Grandi Giri: al Giro 2012, al Tour 2013 e alla Vuelta a España 2010, 2012, 2015. Infine, altro suo risultato di prestigio è la conquista della classifica WorldTour nel 2010 e nel 2012.




I DOLORI




Rodriguez è andato molto vicino ad accarezzare il sogno di una vittoria in un Grande Giro in più di un’occasione, in particolar modo nel 2012. In quell’annata sportiva, lo scalatore iberico ha visto sfumare per diverse cause il suo successo sia al Giro d’Italia sia alla Vuelta. Nella Corsa Rosa aveva dominato la competizione, vincendo due traguardi ad Arezzo e a Cortina, vestendo il simbolo del primato per ben 10 giorni. Tuttavia, dovette in quell’occasione fare i conti con la sorpresa Ryder Hesjedal, coriaceo canadese sempre sul punto di staccarsi e cedere agli attacchi di Rodriguez, ma comunque sempre capace di limitare i danni, sino a beffare le speranze del catalano nella crono finale di Milano. Alla Vuelta invece Rodriguez andò ad affrontare i connazionali Alejando Valverde e Alberto Contador. Come al Giro, Rodriguez sembrava essere incappato nell’anno giusto per raggiungere il suo primo successo in un GT: dopo aver vestito la roja per diverse tappe, si fece sorprendere nella tappa di Fuente De’ con un’azione partita a 100 chilometri dalla conclusione di Contador. Proprio il madrileno concluse poi sul gradino più alto a Madrid, con Purito scalzato anche dalla seconda piazza da Valverde. 
Il rapporto di Rodriguez con Valverde non si può certo ascrivere tra le più belle amicizie sorte in un ambiente sportivo. Le cause di questo rapporto conflittuale derivano da alcune situazioni occorse in alcune gare, in cui vittima di questo rapporto è stato soprattutto il catalano. Un esempio calzante è dato dal “suicidio” spagnolo al Mondiale Firenze 2013. In quell’occasione Valverde non andò a coprire l’attacco (decisivo ai fini della gara, ndr) del compagno in Movistar Rui Costa, che andò a vincere l’oro proprio davanti a Purito. L’Embatido giustificò il suo atteggiamento, affermando di aver voluto in primis coprire lui e il suo connazionale dal ritorno di altri contendenti, oltre a non aver avuto più le gambe per inseguire il portoghese e difendere le ambizioni del connazionale. Il rapporto con Valverde non è andato certo migliorando negli ultimi anni: ancora alla Vuelta 2015, il murciano ha scalzato la maglia di leader della classifica a punti al catalano, scattando ad un traguardo volante nel corso della passerella finale di Madrid. Anche quest’azione di Valverde non ha fatto altro che riaprire lo strappo tra i due corridori spagnoli, apparendo come un vero e proprio sgarbo nei confronti di Rodriguez.
Tra i risultati di prestigio nella carriera dell’iberico, tuttavia ancora suoi grandi rammarichi sono il secondo nel 2009 alla Liegi dietro Andy Schleck e il terzo nel Campionato Mondiale di Mendrisio 2009 dietro a Cadel Evans ed Alexander Kolobnev. Alla Liegi Purito andò nuovamente vicino al successo nel 2015, concludendo al terzo posto nuovamente beffato dall’Embatido, mentre nelle prove su strada dei Campionati Mondiali il piazzamento ottenuto a Mendrisio sarà il migliore della sua carriera. Anche la Vuelta 2010 può essere considerata un mancato risultato per Rodriguez: in quell’edizione della corsa a tappe iberica indossò la maglia di leader al termine della decima tappa per poi perderla il giorno successivo ad Andorra. Dopo aver vinto la quattordicesima frazione a Pena Cabarga, nella sedicesima tornò in prima posizione nella generale. Tuttavia, nella cronometro di Peñafiel Rodriguez prese circa quattro minuti da Nibali, che poi vinse la corsa. Finì la Vuelta in quarta posizione: il suo piazzamento divenne in seguito un terzo posto a causa della squalifica per doping inflitta a Ezequiel Mosquera.



Palmares


2001
1ª prova Escalada a Montjuich
Classifica generale Escalada a Montjuich
2003 
6ª tappa Parigi-Nizza (Tolone - Cannes)
8ª tappa Vuelta a España (Cauterets - Pla-de-Beret)
2004 
Classifica generale Setmana Catalana
2005 
Subida a Urkiola
2006 
5ª tappa Parigi-Nizza (Avignone - Digne-les-Bains)
1ª prova Escalada a Montjuich
2007
Klasika Primavera
Campionato spagnolo, Prova in linea
Prueba Villafranca de Ordizia
2008
3ª tappa Tirreno-Adriatico (Gubbio - Montelupone)
2009 
4ª tappa Tirreno-Adriatico (Foligno - Montelupone)
2ª tappa Vuelta a Burgos (Villasana de Mena - Miranda de Ebro)
2010 
Classifica generale Volta Ciclista a Catalunya
Gran Premio Miguel Indurain
5ª tappa Vuelta al País Vasco (Eibar - Orio)
12ª tappa Tour de France (Bourg-de-Péage - Mende)
14ª tappa Vuelta a España (Burgos - Peña Cabarga)
2011
1ª tappa Vuelta al País Vasco (Zumarraga - Zumarraga)
6ª tappa Critérium du Dauphiné (Les Gets - Le Collet d'Allevard)
7ª tappa Critérium du Dauphiné (Pontcharra - La Toussuire)
2ª tappa Vuelta a Burgos (Burgos)
Classifica generale Vuelta a Burgos
5ª tappa Vuelta a España (Sierra Nevada - Valdepeñas de Jaén)
8ª tappa Vuelta a España (Talavera de la Reina - San Lorenzo de El Escorial)
2012 (Katusha Team, dieci vittorie)
6ª tappa Tirreno-Adriatico (Offida - Offida)
4ª tappa Vuelta al País Vasco (Eibar - Bera)
5ª tappa Vuelta al País Vasco (Bera - Oñati)
Freccia Vallone
10ª tappa Giro d'Italia (Civitavecchia - Assisi)
17ª tappa Giro d'Italia (Falzes - Cortina d'Ampezzo)
6ª tappa Vuelta a España (Tarazona - Jaca)
12ª tappa Vuelta a España (Vilagarcía de Arousa - Dumbría-Mirador de Ézaro)
14ª tappa Vuelta a España (Palas de Rey - Puerto de Ancares)
Giro di Lombardia
2013 
4ª tappa Tour of Oman (Al Saltiyah in Samail - Jabal Al Akhdhar)
5ª tappa Tirreno-Adriatico (Ortona - Chieti)
19ª tappa Vuelta a España (San Vicente de la Barquera - Oviedo (Alto Naranco))
Giro di Lombardia
2014 
3ª tappa Volta Ciclista a Catalunya (Banyoles - La Molina)
Classifica generale Volta Ciclista a Catalunya
2015 
3ª tappa Vuelta al País Vasco (Vitoria - Zumarraga)
4ª tappa Vuelta al País Vasco (Zumarraga - Arrate)
Classifica generale Vuelta al País Vasco
3ª tappa Tour de France (Anversa - Huy)
12ª tappa Tour de France (Lannemezan - Plateau de Beille)
15ª tappa Vuelta a España (Comillas - Sotres/Cabrales

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