Addio a Krause, Briciole di talento (2017)
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"Crumbs", briciole. Così lo sfottevano in spogliatoio i Bulls per l’abitudine di mangiare sbrodolandosi addosso, e senza curarsi troppo dei residui. Troppo impegnato, il giemme, a costruire la Chicago dei sei titoli NBA in otto anni. I Bulls di Michael Jordan. Di coach Phil Jackson. Del proprietario Jerry Reinsdorf. E però anche di Jerry Krause, l’architetto dell’ultima vera dinastia della NBA pre-Warriors.
Il dirigente forse più competente e di sicuro meno amato se n’è andato a 77 anni. Non ingannino condoglianze e tweet di cordoglio. Lavoratore indefesso e scout straordinario, ha lottato una vita per vedere riconosciuti i propri meriti.
Due volte executive NBA dell’anno, è stato ai Bulls dall’85 al 2003. Fu lui a prendere Jackson, Pippen, Horace Grant, Dennis Rodman, Tony Kukoc - cui offrì più soldi dei veterani prima ancora che il croato esordisse
"Mi ha cambiato la vita" ha ammesso Cartwright. Krause lo prese dai Knicks in cambio di Charles Oakley, il bodyguard di Jordan che gli stessi Knicks, trent’anni dopo, faranno arrestare – da esagitato tifoso – in tribuna al Garden.
C’era però dell’altro tra MJ e Krause.
Terrorizzato dall’affrettarne il rientro dopo l’infortunio al piede alla seconda stagione di "Air" nei pro’, Krause ne impose a coach Kevin Loughery un impiego massimo di sette minuti a gara e disse a Jordan che era proprietà dei Bulls. Jordan non gliel’ha mai perdonato.
Rest In Peace, Mr Crumbs. Genio incompreso del doppio Threepeat.
PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
21 marzo 2017
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