FAVILLI: «SOGNO LA SERIE A»
L'attaccante si racconta: «La salvezza con l’Ascoli e poi magari anche il grande salto» «La passione per il calcio nata grazie a mia madre, da sempre tifosa del Pisa»
di Anna Rita Marini
Corriere Adriatico, 28 aprile 2017
ASCOLI - Dal padre Maurizio ha ereditato la passione per i motori, dalla madre Barbara quella per il calcio. Andrea Favilli, giovane bomber dell’Ascoli, si racconta a 360 gradi.
- Suo padre, in una recente intervista, ci ha detto che la sua prima parola è stata gol.
«È vero, il calcio ce l’ho nel sangue. Ho iniziato a giocare con i miei amici nel quartiere dove abitavo a Ghezzano, un paese vicino Pisa».
- Come è nata questa sua passione?
«Me l’ha girata mia madre. Lei era sempre allo stadio a vedere il Pisa insieme a mio nonno, erano i tempi di Romeo Anconetani. Ecco perché la mia prima parola è stata gol. Da mio padre ho invece preso la passione per i motori. Da ragazzo correva in moto, la sua è una famiglia dedita al mondo dei motori, mio nonno era meccanico di rally in Francia».
- Ha vinto il calcio, però...
«Per quanto riguarda la mia carriera sì, ma amo il mondo dei motori».
- Un ragazzo semplice e senza grilli per la testa che, oltre a giocare al calcio, ha anche pensato allo studio: si vede in questa descrizione?
«Direi di sì. Ho frequentato il liceo scientifico per i primi anni a Pisa, poi l’ultimo a Torino dove mi sono diplomato. Ora mi sto dedicando solo a fare il calciatore, ma vorrei riprendere presto a studiare e iscrivermi all’università».
- Giocare a pallone è stato il suo grande sogno?
«Sicuramente sì. Ho portato avanti sia lo studio sia il calcio, ma da subito ho avuto una grande certezza che la mia strada era fare il calciatore. Sono conscio delle mie potenzialità, so che devo migliorare ma allo stesso tempo so che posso far bene».
- È molto convinto in quello che dice...
«In molti, quando ero a Livorno, mi dicevano che non ero pronto per giocare in B. Io invece ero straconvinto di potercela fare e che mi sarei preso le mie rivincite. Le stesse persone adesso mi dicono: te l’avevamo detto che avresti fatto bene. Troppo comodo ora. Io so solo che devo ascoltare i consigli della mia famiglia che ha sempre creduto in me».
- Dopo un campionato di B, si sente pronto per la Serie A?
«Sarebbe un bel salto. Se dovesse capitare so che non sarebbe facile, in ogni cambiamento c’è bisogno di abituarsi ai nuovi ritmi».
- Martedì ha sentito i cori dei tifosi in suo favore?
«Eccome se li ho sentiti. È stato un momento bellissimo ed emozionante, questo vuol dire che tutto quello che sto facendo è apprezzato dalla gente».
- Bravo e generoso in campo.
«Io sono sempre stato generoso, lo sono anche nella vita. Mi piace aiutare la squadra, soprattutto in un momento come questo, in cui dobbiamo salvarci».
- Quanto è importante avere al fianco uno come Cacia?
«Molto. Con Daniele ho un bellissimo rapporto, mi piace lavorare con lui. Abbiamo caratteristiche diverse: Daniele ha un dono che in pochi hanno, il grande fiuto per il gol, una cosa che arriverà con il tempo anche a me, devo ancora migliorare tanto. Sono cresciuto stando nell’Ascoli e uno dei motivi è stato lavorare con giocatori di esperienza come Cacia, Giorgi e Mengoni».
- Merito anche suo che sa ascoltare?
«Un giovane deve sempre saper ascoltare e lavorare a testa bassa, perché i compagni, come il mister, hanno esperienza e se danno un consiglio è per il nostro bene».
- Alle porte c’è la partita con il Latina.
«Un’altra gara determinante per noi, andremo lì alla ricerca dei tre punti. Nell’ultimo mese abbiamo effettuato buone prestazioni, contro il Brescia ci è mancato il gol. Gare come quelle di martedì vanno preparate prima; vincere, poi, porta entusiasmo».
- La gara di Salerno, nella sua negatività, ha portato qualcosa di positivo, perché poi avete sancito il patto-salvezza?
«È stato un confronto che è servito a tutti, tra persone intelligenti le cose poi si risolvono, come abbiamo fatto noi».
- Lo scorso anno ha militato nella Primavera della Juventus insieme a Luca Clemenza, che potrebbe indossare la maglia dell’Ascoli: ce lo descriva.
«È molto forte, ha qualità tecniche eccezionali, è elegante, vede la porta come pochi. Quest’anno la scelta dei giovani è stata azzeccata, se davvero arriva Clemenza vi dico che è uno dei più forti nel suo ruolo».
Anna Rita Marini
Finora otto reti in 28 partite
Andrea Favilli, classe 1997, finora ha realizzato 8 reti in 28 partite con la maglia bianconera.
Il suo motto? Non mollare mai.
La canzone preferita? I grandi non mollano mai.
Il film preferito? Avengers.
La sua vacanza ideale: conoscere tutti gli stati americani.
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