Vincere, non dove, è l'unica cosa che Conte


Il 14 gennaio, dopo il 4-0 subìto al White Hart Lane, Tony Pulis spiegava così la batosta del suo WBA contro gli Spurs: troppo forti. 

Dieci giorni prima, il Tottenham aveva interrotto la striscia di 13 vittorie del Chelsea, record eguagliato, battendolo due a zero. Per Conte era il primo KO dopo quelli back-to-back con Arsenal e Liverpool che lo avevano portato al 3-4-2-1. La chiave per il titolo che, a +7 a tre turni dalla fine, è ora a un passo. 

Capriccio del calendario, in caso di vittoria Blues, sarebbe proprio il West Brom di Pulis a consegnarglielo. I Baggies sono ottavi, non vincono da sei giornate, ma illudersi che regalino i tre punti significa non conoscere Pulis e le sue squadre.

Il titolo conta solo vincerlo, non importa dove, ha detto Conte, che recupera Kanté dall'infortunio alla coscia che gli ha fatto saltare il Middlesbrough, e l'unico che si confermerebbe campione. 

Per il suo secondo allenatore italiano sarebbe invece il quarto titolo nazionale consecutivo. E i Blues hanno dalla loro anche la cabala: in Premier contro i Baggies hanno perso solo una delle ultime otto, il 3-0 del maggio 2015. Quel Chelsea - il secondo del Mourinho-bis - era però già campione. Per questo Chelsea, il primo di Conte, è invece solo questione di tempo.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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