GIRO 1987 - Le ultime fatiche di Roche

di MARIO FOSSATI, la Repubblica, 12 giugno 1987


COMO - Ventesima tappa Madesimo-Como a Paolo Rosola. E' la terza vittoria di questo bresciano esplosivo, che si è fatto spuntare, ha tagliato e ha rifatto un codino da mandarino cinese, che si porta appresso alla maniera di un feticcio. Rosola piace perché è un routier sprinter, perché vince, perché sbaglia anche ma sempre con autorità. E perché, al pari del suo conterraneo Bontempi, sa solo combattere, non fingere. 

Rosola ha condotto una volata di pura potenza: ha saltato il simpatico Volpi nell'ultima fascia del rettilineo, con quello scatto che è una frustata che si trasmette come un impulso elettrico dalle reni al telaio della bicicletta. 

La Madesimo-Como era coronata da un circuito cittadino, da una kermesse spettacolare. Una scivolata giù da Madesimo, imbronciata, sotto un cielo basso, angosciata (c'è parso) dal terribile cemento che la ferisce, fino alle sponde del lago di Como, là dove il lago svolta fra le montagne come un fiume di raso. A Como, abbandonati i parchi e le ville sentimentali, il circuito cittadino: un artificio che esalta gli innovatori dello sport ciclistico. Dieci giri, nove dei quali animati dai "black legs", da coloro che, in passato, venivano chiamati ragazzi di scarso pane

Sono volati via, fra curve e controcurve, Cassani, Saligari, Bauer, Piccolo, Pedersen. E il gruppo, dietro, ad aspettare. Alla terza tornata, il gruppetto si è scomposto: Saligari, Pedersen e Piccolo sono stati acciuffati da Lubberding e Anderson, quindi da Bauer. La giostra ha preso a girare a ritmo sempre più serrato. Alla settima tornata, un quartetto al comando: Di Basco, Anderson, Volpi e Chioccioli. Il plotone sfilava a 14". Nelle prime posizioni del gruppo inseguitore, Freuler e Rosola. 

Si capiva lontano un miglio che la prima frazione del gruppo avrebbe atteso l'ultima tornata per saltare sui quattro, che ci davano dentro a mordimanubrio. I routier sprinter, belli e perfidi, hanno azionato la loro arma, sulla dirittura del traguardo. Duecento metri di fuoco, la bicicletta sospinta a doppia velocità. Volpi ha indovinato la silhouette nota del suo co-équipier Rosola. Ha intuito d'un lampo che Rosola gli avrebbe tolto la vittoria di tappa. Ha sentito un vuoto allo stomaco. Terzo Planckaert, quarto Van der Velde, quinto Chioccioli. 

In una semicurva, intanto, la cascatona, che riga di brividi la schiena. Per la verità si è trattato di una caduta a cinque ma fortunatamente frazionata. Van der Velde che forzava un corridoio ha investito Gavazzi; su Gavazzi è piombato Pieters, che ci rimetterà la clavicola destra. All'aria, pure, Hoste e Breuckink. Quest'ultimo, buonissimo segno, ha cambiato macchina ed è rientrato, nella sintesi di un attimo. Zen è caduto, a distanza, isolatamente: clavicola destra spezzata, pure lui. Il ciclismo è crudele. Un uomo del mestiere ha detto: non è accaduto nulla di grave. E quei ragazzi, all'ospedale? Buoni per i fotografi, ha concluso il tipo. 

MA BREUKINK LO MARCA... 
COMO (m.f.) - Avrei giurato e l'ho scritto che la Trescore-Madesimo di ieri l' altro non avrebbe significato granché. Così è stato. Al Giro la qualità fa difetto. La tela del quadro vale assai meno della cornice che la racchiude. I corridori mi sembrano atomi che si sfiorano, si agganciano, raramente si respingono: e l'epopea, come la retorica del Giro esigerebbe, stenta a nascere. Non dico che il percorso disponga, quest'anno, di una geografia omerica: è, però, uno dei tracciati più equilibrati e meglio scelti che un Giro ci abbia mai offerto. Da questa specie di censimento enciclopedico delle qualità di un ciclista, che un Giro d' Italia è, non è uscito molto. Arrivi isolati tre, non di più. Van Der Velde a Sappada e a Canazei: e ieri l'altro, a Madesimo, Bernard, fuori classifica, che cerca la forma per il Tour. 

L'odierna Como-Pila è stata definita di volta in volta irta, infiammata, anche, udite!, ispida. Dalla Lombardia al Piemonte: nel "Biellese", si affronta la Serra (metri 596) che, da quel versante, non è più che uno zampellotto; quindi, a Verres, il Col De Joux (metri 1.640) che incute decisamente rispetto; e, infine, da Charveshd, a Pila, metri 1.792, temutissimo terzo gran premio della montagna nonché traguardo finale. Duecentoquarantotto, i chilometri. Gli ingredienti per una grossa tappa, ci sono tutti. 

Quasi non bastasse, la penultima, odierna giornata di corsa precede la cronometro finale, Aosta-St. Vincent (chilometri 32). Fred De Bruyne, public relation man della Panasonic, dice che Breukink, secondo in graduatoria a 33" dalla maglia rosa Stephen Roche, non attaccherà ma seguirà. Vuole dire De Bruyne che Roche non riuscirà a staccare, oggi, Breukink. Il sorprendente Breukink correrà, invece, a tavoletta, allo spasimo la cronometro di domani. Breukink si giocherà il 70esimo Giro d' Italia, insomma, sabato 13 giugno, nell'estrema fase di corsa. 

Millar, altro Panasonic, dovrebbe, all'opposto, uscire alla ribalta oggi. I malevoli chiamano Millar "l'apripista di Roche". Il quale Roche sfoggia una tranquillità che non è rassegnazione. Long long way to Tipperary gli ha chiesto Adriano De Zan. Long long way to St. Vincent, ha risposto allegramente Roche. Se dovesse respingere ogni attacco, nella Como-Pila, Roche pedalerebbe la cronometro dell'indomani con un morale da maglia rosa. Non si manca di fare notare che Roche è giunto secondo, nell'81, nel Gran Premio delle Nazioni, un derby del cronometro: e che, quest' anno, ha riportato, per la verità su distanze più lunghe, tutte le cronometro a cui ha partecipato. 


ORDINE D' ARRIVO della 20 tappa Madesimo-Como di 156 km: 
1. Rosola, in tre ore 45' 1" alla media di km 41,596 (abbuono 20"); 2. Volpi s.t., abbuono 21"; 3. Planckaert (Bel) s.t., abbuono 10"; 4. Van Der Velde (Ola), s.t., abbuono 5"; 5. Chioccioli, s.t., abbuono 5"; 6. Di Basco, s.t., abbuono 4"; 7. Chesini, s.t. 

CLASSIFICA GENERALE: 
1. Roche (Irl) in 97 ore 33' 50" alla media generale di km 37,213; 2. Breukink (Ola) a 33"; 3. Millar (Gbr) a 1' 35"; 4. Lejarreta (Spa) a 2' 46"; 5. Giupponi (Ita) a 3' 03"; 6. Visentini, a 3' 24"; 7. Van Der Velde (Ola) a 4' 09". 

OGGI: 21esima tappa, da Como a Pila di 248 chilometri.

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