GIRO 1987 - Perdono Roche, il padrone è lui

di MARIO FOSSATI
la Repubblica, 5 giugno 1987

SAN MARINO - Davide Boifava, stamane, alla sveglia, deporrà la maglia rosa sul cuscino di Roberto Visentini. L'insegna del primato (il totem del Giro d' Italia) in possesso fino a ieri dell'irlandese Stephen Roche, verrà portata da Visentini verso le Alpi: e lassù difesa.

Roberto Visentini è il padrone del 70 Giro. Il che significa l'uomo da battere. Boifava aveva, ieri sera, un'aria estremamente soddisfatta. La montagna lo aveva sollevato da un compito ingrato: aveva scelto, in vece sua, fra Roche (che è pure un punto di forza della Carrera) e Visentini, il cavallo di casa.

Boifava osservava questo suo conterraneo - anche Visentini è bresciano - e misuratamente sorrideva. Ritrovavo nel suo atteggiamento, il commissario tecnico Alfredo Binda, al Tour de France che - mi si perdoni la licenza - legge l' ordine d'arrivo di Coppi e Bartali e mentalmente lo giudica molto aderente alla personale visione della corsa.

L'altra sera al collega Beppe Conti, che gli chiedeva quale corridore avrebbe seguìto, nella cronometro Rimini-San Marino, direttamente con l'ammiraglia, Boifava aveva risposto: "Il più debole". Ieri Boifava era nella scia di Roche.

Ora il direttore tecnico della Carrera ricamerà all'uncinetto: graduerà l'uno e l'altro campione. Consolerà Roche, parlandogli delle nove restanti giornate di gara delle Alpi e degli sconquassi atmosferici che potrebbero terremotare la classifica: inciterà Visentini a cui si addice la corsa di testa e che già, lo scorso anno, dimostrò un notevole self-control, ricordandogli che esiste pur sempre una splendida uscita di sicurezza, la Aosta-St. Vincent, ultima tappa contro il tempo, di chilometri 32.

Anche Francesco Moser, che conosce bene le montagne dolomitiche e lombardo-piemontesi, dichiara che Visentini può essere insidiato da quei problemi - sbalzi meteorologici, particolari situazioni di corsa eccetera, eccetera - la cui soluzione non dipende dalla potenzialità del suo corredo tecnico.

Con Roche alle spalle, la concorrenza appare discretamente lontana. Rominger e Breukink oltre il limite dei tre minuti. Gli arrampicatori Millar e Lejarreta rispettivamente a 4' e 55" e a 5' e 54". Anderson ha 6' e 17". Un occhio, forse, Visentini dovrà dare al giovane Giupponi, a 5' e 37".

Il soffitto alla Carrera si è alzato per Visentini: e abbassato per Roche, il quale richiesto del "suo domani", al Giro, ha dato una risposta accettabile, onesta. "Mi comporterò come Visentini si è comportato nei miei confronti. Farò corsa parallela, insomma". E non è che Visentini, nel caso, gli chieda di più.

Sulla vigna degli altri italiani e degli ospiti, è passata la grandine. Argentin, quindicesimo, ha buscato 2' e 54". L'odierno menù non gli andava. Saronni, 47esimo, non ha cercato scusanti di sorta ("proprio non andavo"). Gliene va dato atto. La cronaca della giornata - le cronometro sono corse astratte - presentava, comunque, concretissimi scampoli di gara.

Intanto nemmeno un "sentito dire" di sole ma vento e poi pioggia a tratti. San Marino voleva presentare dal Titano la Romagna madre del ciclismo. Le avverse condizioni meteorologiche avevano trasformato madre Romagna in matrigna. Le lontananze dalla cima erano velate e i sammarinesi, che - guidati dal nostro vecchio amico Giovanni Michelotti - avevano fatto le cose bene, ce l'avevano con il santo patrono, ieri in giornata no. Vestiti di gomma giallina, rossiccia, bruniccia hanno accolto gli ospiti come meglio non sarebbe stato possibile.

Il match Visentini-Roche (Quintarelli seguiva Visentini e Boifava, Roche) ha subito preso una piega a favore del più elegante e agile italiano (a proposito Roche è sceso di sella, sdolorando alla gamba sinistra, la gamba operata). Nel finale, ovviamente a distanza, il match si è srotolato a favore netto di Visentini.

Moser ha sintetizzato benissimo l'azione di Visentini: "Per andare forte bisogna rendere agile il grosso rapporto: e Roberto ci riesce". Il grosso rapporto (spiego io) è una specie di macina da mulino dura da smuovere. Moser ha alzato il ciglio su un brusco taglio di curva di Visentini. Roche ha reso noto, nell' immediato dopo corsa, di essere stato raggiunto da qualche immeritato fischio.

Oggi una tappa lunga, interminabile: San Marino-Lido di Jesolo. Duecentosessanta chilometri. Un lavoro da velocisti.


ORDINE D'ARRIVO:
1. Visentini, km 46 in 1h11' 39", media 38,520 kmh, abb. 20"; 2. Rominger (Svi) a 1' 11", abb. 15"; 3. Piasecki (Pol) a 1' 20", abb. 10"; 4. Bernard (Fra) a 1' 32", abb. 5"; 5. Lejarreta (Spa) a 1' 55"; 6. Breukink (Ola) a 2' ; 7. Fondriest a 2' 13"; 8. Thurau (Rfg) a 2' 27"; 9. Skoda (Cec) a 2' 29"; 10. Mugica (Spa) a 2' 41"; 12. Roche (Irl) a 2' 47"; 15. Argentin a 2' 54"; 16. Botteon a 3' 20"; 17. Giupponi a 3' 21"; 18. Baronchelli a 3' 23"; 20. Bombini a 3' 30"; 47. Saronni a 5' 13".

CLASSIFICA GENERALE:
1. Visentini, 57h21'09", media 38,372 kmh; 2. Roche (Irl) a 2'42"; 3. Rominger (Svi) a 3'12"; 4. Breukink (Ola) a 3'30"; 5. Millar (Sco) a 4' 55"; 6. Giupponi a 5'37"; 7. Lejarreta (Spa) a 5'59"; 8. Anderson (Aus) a 6'17"; 9. Bombini a 6'29"; 10. Pagnin a 6'45"; 12. Argentin a 6'56"; 16. Volpi a 8'16"; 19. Colagè a 9'03"; 20. Cassani a 9'09"; 23. Saronni a 9'49"; 34. Corti a 12'04".

OGGI:
S. Marino-Lido di Jesolo, km 260;

DOMANI, sabato 6 giugno:
Lido di Jesolo-Sappada km 224;

DOMENICA 7 giugno: Sappada-Canazei km 214.di 

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