GIRO 1987 - Un giorno di cicloturismo

di MARIO FOSSATI
la Repubblica10 giugno 1987 

TRESCORE BALNEARIO - Giuseppe Calcaterra, ragioniere, da Cuggiono, succede, quale vincitore di tappa, a Marco Vitali, studente di filosofia a tempo perso e corridore ciclista a tempo pieno. E' il secondo successo consecutivo dell'Atala: il terzo della celebre casa. Rosola dichiara di essere stato frenato dal vento: Calcaterra semplicemente di avere recuperato, dopo una sinusite, la forma sfoggiata nella primavera. Bontempi, che era molto atteso, ha alzato le spalle ed è filato all'albergo. Gli sprinters sarebbero stati disturbati da uno zampellotto, nelle vicinanze del traguardo. 

Il Giro non poteva offrirci granché. Sopra gli incombe uno scampolo delle Prealpi Orobiche e delle Alpi: l'odierna Trescore-Madesimo. L'amministrazione dello sforzo richiedeva uno stop. Il Giro d'Italia, infatti, ha sacrificato alle elezioni politiche la giornata di riposo, che il patron Vincenzo Torriani aveva previsto, nella prima stesura del programma, per ieri. 

Anticipando il suo arrivo conclusivo, sabato, a St. Vincent, il Giro ha cancellato una vacanza, che, dopo tre tappe di dura salita, i corridori ritenevano di avere ampiamente meritato. La vacanza, voglio dire, i corridori se la sono data da sé. Cicloturismo per tre quarti di tappa, cicloturismo agonistico nelle vicinanze del traguardo, mille metri di fuoco nell'estremo finale. Sole al ritrovo di partenza, il Garda che assume quell'atmosfera orientale che lo caratterizza. 

Roberto Visentini, che, pressoché al vertice del plotone, illustra ai colleghi fuorché a Roche (la serpe cresciuta in seno, scherzo, il partner che gli ha strappato le insegne del primato) la bellezza del suo paese. Il lago solcato dai windsurf: i parchi delle ville romantiche: le tedeschine vestite di una tutina nera, che pare una pellicola, per le quali, ragazzo, nutriva e, giovin signore, nutre una naturalissima innata simpatia. 

Roche ha l'aria di uno che sta facendo mentalmente di conto. Ieri l'altro avrebbe firmato un contratto con la sua nuova casa, la Fagor. L'irlandese - un tipo che parla di miliardi ma che conosce il valore di un fiammifero spento - ha inteso presentarsi in rosa alla sottoscrizione dell'impegno. Roche, di contratti, ne sottoscrive solitamente due: un giorno firmò per Peugeot e Redoute Moto Becane. La Peugeot, a titolo di risarcimento danni, ha imposto a Roche la scritta della marca sui pantaloncini. Al nostro simpatico mercenario non sembrò vero di cavarsela con tanta astratta penale. (Per i corridori ciclisti in generale e per Roche in particolare, di concreto non c'è che argent). Mi assicurano che Roche firmerà anche per la Panasonic. Dal "bresciano" al "bergamasco". 

C'è qualcosa di antico, qui, che fortunatamente sparisce molto lentamente: il ciclismo, appunto. Il ritmo blando ha permesso al plotone di evitare un temporale: una lingua lunga e nera, che riproduceva in cielo la planimetria del settantesimo Giro d'Italia. Un picnic della Gewiss-Bianchi è stato aggredito da una grandinata, che ha trascurato, pure essa, la vigna del Giro. La volata è stata di una linearità e di una correttezza da manuale di comportamento. Rosola e Calcaterra, su due ideali corsie. E Calcaterra che prevale chiaramente. 

Oggi, Trescore-Madesimo. Si parte a mezzodì e si attacca il San Marco, attorno al sessantesimo chilometro, per il versante più arcigno, dove la strada acquista quota risparmiando i tornanti. Il tuffo su Morbegno (165esimo chilometro). L'accostamento alla Valtellina, a Chiavenna. Poi su: verso Campodolcino, Pianazzo, Matesimo (metri 1550). Stephen Roche, che ieri, nella zona di fuoco, ci ha offerto un assegno di buona salute, quattro notevoli rallegrate, non dovrebbe rimetterci né le piume né il pennacchio. 

Anche Felice Gimondi condivide la mia opinione: la diciannovesima tappa lascerà una traccia, non di più. Aggiungerà fatica ad altra fatica: saranno la Como-Pila di postdomani e la Aosta-St. Vincent (32 chilometri contro il tempo) a decidere il Giro. 


ORDINE D'ARRIVO della 18 tappa da Riva del Garda a Trescore Balneario di 213 km: 
1. Calcaterra, in sei ore 01' 47" alla media oraria di km 35,325 abbuono 20"; 2. Rosola, st. abbuono 15"; 3. Van der Velde, st. abb. 10"; 4. Di Basco, st. abb. 5"; 5. Riccò, st.; 6. Planckaert (Bel) st.; 7. Morandi, st.; 8. Baffi, st.; tutto il gruppo principale con lo stesso tempo del vincitore. 

CLASSIFICA GENERALE: 
1. Roche (Irl) in 88h 48' 57", media 37,354 kmh; 2. Breukink (Ola) a 33"; 3. Millar (Gbr) a 2' 08"; 4. Giupponi a 2' 45"; 5. Giovannetti a 3' 08"; 6. Lejarreta (Spa) a 3' 12"; 7. Visentini a 3' 24"; 8. Rominger (Svi) a 3' 33"; 9. Van der Velde (Ola) a 4' 19"; 10. Winnen (Ola) a 5' 48"; 11. Argentin a 6' 37"; 12. Mujica (Spa) a 6' 42". Oggi: 19 tappa da Trescore Balneario a Madesimo di 160 chilometri.

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