Froome & Team Sky a Parigi: quarto e quinto potere


Anquetil. Merckx. Hinault. Indurain. Chris Froome, è quasi lì, a un passo dagli unici capaci di vincere cinque Tour de France. Cancellati i sette di Lance Armstroing, of course.

Il capitano del Dream Team Sky - al quinto Tour in sette anni d'esistenza, e per la prima volta leader  a squadre - ormai corre più per la leggenda che contro i contemporanei, anche se mai come quest'anno il suo margine è stato così ristretto: 54" su Rigoberto Urán Urán,  tornato sul podio di un grande giro che in pochi gli pronosticavano.

Sul podio c'è salito anche Romain Bardet, e per solo un secondo su Mikel Landa, gregario di stralusso al Sky e prossimo leader alla Movistar, chissà se ancora con Nairo Quintana, il grande flop di questo Tour.

Per spezzare un'attesa che in Francia dura da Bernard Hinault '85, l'ASO aveva disegnato una Grande Boucle su misura per Bardet, ma la crono di Marsiglia è stata impietosa, anche se Romain - piazzato un anno fa - è al secondo podio consecutivo. Consolazione che ai francesi mancava da Virenque 96-97.

E il nuovo Virenque - in senso buono - sembra proprio Warren Barguil, vincitore a Foix il 14 luglio e sull'Izoard, sempre in maglia a pois.

Espulso Sagan e caduto Kittel dopo 5 vittorie, la maglia verde è andata all'anti-Sagan, Michael Matthews, che di tappe ne ha vinte due.
La maglia bianca è invece sulle spalle di Simon Yates.

Noi ci consoliamo con il bel quinto posto, la tappa di la Planche-des-Belle Filles in maglia tricolore e i due giorni in giallo di Fabio Aru.


L'epilogo sui Campi Elisi, col tradizionale brindisi in corsa del vincitore, ci lascia un altro predestinato dello sprint: Dylan Groenewegen. Due cadute i primi due giorni, poi il terzo posto a Bergerac alla decima tappa e il secondo a Pau all'undicesima e infine la volatona su Greipel (primo nel 2015 e 2016) e Boasson Hagen. Settimo Cimolai, decimo Bennati, l'ultimo italiano a trionfare sugli Champs Elysées, dieci anni fa.

Non è stato super spettacolare né così combattuto, ma è il Tour: e tanto basta. 
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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