HOOPS MEMORIES - Naismith e il gioco del dottore
di CHRISTIAN GIORDANO ©
Rainbow Sports Books ©
A differenza del baseball, il cui inventore è ancora oggi argomento di discussione, il basket fu la creazione di un uomo soltanto, il dottor James Naismith.
L’invenzione risale al lontano 1891 e, secondo alcuni, derivava dal pok-ta-pok. L'antico gioco diffuso fra i Maya consisteva nel far passare una piccola “palla” attraverso un cerchio di pietra appeso a una parete di roccia. Naismith però ha sempre negato d’essersi ispirato al passatempo centroamericano. Più probabile che l’idea discenda, almeno in parte, dal Duck On A Rock, un gioco che in America facevano i ragazzini provando a buttare giù dalla cima di un masso un sasso delle dimensioni di un pompelmo tirandogli contro dei sassolini.
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A differenza del baseball, il cui inventore è ancora oggi argomento di discussione, il basket fu la creazione di un uomo soltanto, il dottor James Naismith.
L’invenzione risale al lontano 1891 e, secondo alcuni, derivava dal pok-ta-pok. L'antico gioco diffuso fra i Maya consisteva nel far passare una piccola “palla” attraverso un cerchio di pietra appeso a una parete di roccia. Naismith però ha sempre negato d’essersi ispirato al passatempo centroamericano. Più probabile che l’idea discenda, almeno in parte, dal Duck On A Rock, un gioco che in America facevano i ragazzini provando a buttare giù dalla cima di un masso un sasso delle dimensioni di un pompelmo tirandogli contro dei sassolini.
Ancora oggi pochi sanno che l’ideatore di questo grande sport americano era un... canadese. Naismith, infatti, era nato nel 1861 nella piccola cittadina di Almonte, nell’Ontario. Laureatosi alla McGill University di Montreal, aveva poi studiato per tre anni al Presbyterian Theological Seminary con l’intenzione di diventare pastore. Ma lui, oltre che l’Assoluto, amava il sano agonismo. Al college aveva giocato a football americano e a lacrosse e si convinse così che avrebbe potuto aiutare il prossimo anche con qualcosa di più pratico delle prediche e della preghiera.
Naismith si iscrisse all’International YMCA Training School (oggi Springfield College) di Springfield, nel Massachusetts, dove si stava facendo sempre più pressante l’esigenza di un nuovo gioco che tenesse attivi gli studenti nei lunghi mesi invernali.
Il dottor Luther Gulick, direttore del dipartimento di educazione fisica, era alla ricerca di una nuova attività che ravvivasse l’entusiasmo degli studenti. Al dottor James Naismith il compito di trovare la cura: visto che aveva classi composte da diciotto studenti, doveva escogitare un gioco per due squadre di nove giocatori da poter fare all’interno della piccola palestra a loro disposizione. Se la necessità è la madre dell’inventiva, allora, in questo caso, James Naismith ne divenne il più solerte dei papà.
Il dottor Luther Gulick, direttore del dipartimento di educazione fisica, era alla ricerca di una nuova attività che ravvivasse l’entusiasmo degli studenti. Al dottor James Naismith il compito di trovare la cura: visto che aveva classi composte da diciotto studenti, doveva escogitare un gioco per due squadre di nove giocatori da poter fare all’interno della piccola palestra a loro disposizione. Se la necessità è la madre dell’inventiva, allora, in questo caso, James Naismith ne divenne il più solerte dei papà.
Quando studiava alla McGill, Naismith aveva dato una mano a tenere occupati i giocatori di rugby durante la off-season facendo lanciare loro dei palloni in una scatola vuota posta sul pavimento della palestra. A Springfield, l’idea ritorna, ma questa volta il nostro dottore usa un pallone da calcio e, trovata geniale, di piazzare il bersaglio a dieci piedi da terra. Ma trovare i bersagli appropriati era una faccenda assai complicata.
Naismith cercava due contenitori di circa 18 pollici (46 cm scarsi) quadrati, ma il custode della scuola, tale “Pop” Stebbins, si presentò con un paio di vecchie ceste per le pesche. Le inchiodò sulle pertiche di legno appese alle pareti della palestra e subito cominciò la prima partita.
Naismith cercava due contenitori di circa 18 pollici (46 cm scarsi) quadrati, ma il custode della scuola, tale “Pop” Stebbins, si presentò con un paio di vecchie ceste per le pesche. Le inchiodò sulle pertiche di legno appese alle pareti della palestra e subito cominciò la prima partita.
Qualche anno dopo aver inventato la pallacanestro Naismith lasciò Springfield. Aveva preso una laurea in medicina ma non esercitava. Entrò invece a far parte dello staff della facoltà della University of Kansas col duplice ruolo di direttore della cappella e professore di educazione fisica. E tanto per gradire fu anche il coach dei Jayhawks per dieci anni. Ma l’inventore della pallacanestro era fermamente convinto che il basket fosse principalmente divertimento ed esercizio ma non competizione, e le sue squadre ebbero record perdenti.
Il papà del basket insegnò a Kansas per quasi quarant’anni. Nel frattempo la sua invenzione crebbe in modo esponenziale fino a diventare uno degli sport più amati a livello internazionale. Quando morì, all’età di settantotto anni, nel 1939, il "Dottor Basket” era probabilmente ignaro della vera grandezza del suo contributo al mondo dello sport e del fatto che nel giro di pochi decenni il gioco da lui inventato sarebbe diventato il fenomeno universale che è oggi. Complimenti, e grazie, Dottore.
CHRISTIAN GIORDANO
NOTE:
* Secondo altre fonti, somiglia però a un altro gioco antico, diffuso tra gli Olmechi e gli Aztechi.
** Gioco popolare in Nord America che si disputa all’aperto e nel quale i giocatori, provvisti di lunghe mazze in fondo alle quali c’è una retina per prendere e lanciare una pallina, cercano di far gol.
*** YMCA (Young Men’s Christian Association): l’Associazione dei Giovani Cristiani può essere grossomodo considerata l’equivalente americano delle nostre ACR (Azione Cattolica Ragazzi).
**** Un piede equivale a 30.48 cm, dieci piedi sono, non per caso, i 3,05 m dei nostri canestri di oggi.
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