Belluomini, il meccanico che fece vincere Pantani


Gli riparò la bici in corsa nella tappa del Giro d’Italia che "il Pirata" vinse a Merano Tanti i campioni con cui ha lavorato: «Il più grande? Battaglin, un vero signore»

di Valter Nieri
Il Tirreno, 12 novembre 2015


LUCCA. Quando si parla di ciclismo poche volte viene in mente il lavoro oscuro, ma a volte determinante per la vittoria dei corridori, fatto dai meccanici. A San Ginese è nato e vive uno fra i meccanici più affermati nella storia del ciclismo: Giuliano Belluomini. Nel 1994 lavorava alla Carrera-Tassoni e doveva preparare le biciclette a campioni come "El Diablo" Claudio Chiappucci e Marco Pantani. Proprio quell’anno «Il Pirata» esplose a livello internazionale.

La dedica di Pantani
Il primo successo lo ottenne nella 14esima tappa del Giro d'Italia, da Linz (Austria) a Merano di 235 chilometri. L'allora ventiquattrenne corridore della Carrera-Tassoni iniziò a sfoggiare il suo talento Attaccò dalla vetta del Passo di Giovo, raggiunse in discesa e poi staccò il francese Pascal Richard e arrivò da solo sul traguardo con 40" di vantaggio su Gianni Bugno, Chiappucci, Rebellin, Berzin e Indurain. Si dirà: che cosa c’entra Belluomini? Prima del Passo di Giovo il corridore romagnolo ebbe un problema meccanico alla bicicletta. Un problema alla forcella non gli consentiva di manovrare il manubrio. Belluomini allora gli consegnò la bici di riserva. Pantani però non si trovava a suo agio. Nel frattempo il meccanico di San Ginese riparò la bicicletta principale riconsegnandola a Pantani e il campione volò verso Merano staccando tutti con un'impresa giudicata già allora d’altri tempi. La bicicletta pesava 7,4 kg su ruote a 28 raggi alleggerite. A fine gara l'astro nascente del ciclismo italiano dedicò a Belluomini il successo perché senza la sua veloce riparazione probabilmente non avrebbe vinto.

Il meccanico professionista
«Il meccanico più serio e preparato che ho conosciuto - commenta il patron di Amore e Vita-Selle SMP Ivano Fanini - Con lui mai un problema. Ha avuto poca risonanza a livello mediatico, ma ci tengo a precisarlo nonostante non abbia mai lavorato per me».

Belluomini è nato a San Ginese il 6 marzo 1939. Figlio di contadini, Cesare e Maria Giulia, dopo la scuola dell'obbligo iniziò a guadagnare i primi soldi cominciando a riparare le biciclette dal meccanico del posto, Nilo Maffei. Poi il ciclismo, iniziato dopo un incontro a casa di Piero Pieroni. «Mi ricordo che andai a trovare Piero che in quel momento stava massaggiando Francesco Moser nel suo studio di Gragnano. Ne rimasi affascinato. Pieroni mi disse che il ds della Furzi di Piancastagnaio, Carlino Menicagli, aveva bisogno di un meccanico. Iniziò allora la mia carriera. Era il 1975 e mi trovai a preparare le biciclette a Polidori, Boifava, Lanzafame, Favaro. Un grande onore per me lavorare per una squadra che disputava Giro d'Italia, Giro della Svizzera e Milano-Sanremo. Un sogno che si avverava. Quindi non potevo rinunciare a ingaggi ancora più allettanti e accettai di lavorare per la Fiorella Mocassini nel 1976 che aveva in squadra l'allora campione olimpico svedese Bernt Johansson. Tornai a lavorare con Davide Boifava, che nel frattempo aveva attaccato la bicicletta al chiodo, dedicandosi a fare il ds della Inoxpran. Il rapporto con lui si prolungò fino al termine della mia carriera nel 2000 con l'Amica Chips, che aveva come capitano Ivan Basso».

Carriera stellare
Ha preparato le biciclette di decine di campioni: Marino Basso, Claudio Chiappucci, Ivan Basso, Davide Boifava, Giovanni Battaglin (vincitore di Giro d'Italia e Vuelta di Spagna nel 1981), Marco Pantani, Guido Bontempi, l'olandese Roy Schuiten, l'irlandese Stephen Roche, che fece l'accoppiata vincendo Giro d'Italia e Tour de France nell'87. Poi ancora Massimo Ghirotto, Bruno Leali, Roberto Visentini che vinse il Giro d'Italia 1986, Alessandro Petacchi e Giuseppe Guerini. Tanti anni fuori casa passati facendo girare i pedali, a cambiare camere d'aria e tubolari e a lubrificare la catena senza mai un intoppo.

«Ricordo con maggiore soddisfazione - conclude il meccanico - gli anni alla Inoxpran, quando preparavo le bici a Battaglin. Nel 1981 vinse Giro d'Italia e Vuelta di Spagna. Era fra i più forti corridori del mondo, ma non lo faceva pesare. Dotato di grande umiltà si rapportava con me normalmente come un collega. A lui sono legatissimo: campione in strada e fuori delle corse. Un vero signore». Il palmarès di Belluomini è impressionante: 17 Giri d'Italia, 7 Tour de France, 7 Vuelta di Spagna e tante classiche fra le quali Milano-Sanremo, Giro di Lombardia e tutte quelle del Nord Europa. Un meccanico che ha portato il nome di Lucca in giro per il mondo. Dal 2000 a oggi vive nella stessa casa a San Ginese dove lavora la terra e tiene in ordine il bel giardino piantumato a piani sfalsati. Li vive felice assieme alla moglie Liliana Salvadorini dedicando parte delle giornate al suo cane Laki e alla coltivazione di fagioli cannellini.

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