Domenico Piemontesi, il ciclone di Borgomanero


L'11 gennaio 1903 nasceva Domenico Piemontesi, professionista dal 1922 al 1938, vincitore in carriera di undici tappe al Giro d'Italia e molte classiche del panorama italiano fra cui un Giro di Lombardia. Da Boca, dov'era nato, a dove risiedeva, a Borgomanero, ove faceva il fabbro, ragazzotto di sana stirpe piemontese, grande e grosso, pedalava ogni giorno. Quell'abitudine, quella necessità, fecero di lui uno speranzoso allievo ciclista. A diciassette anni, nel '20, esordì in una gara a Cureggio, e vinse. Preso gusto, ne vinse altre diciannove consecutive.
Nel 1921 vinceva quasi altrettante corse per la Stella Alpina di Ponzone Biellese, e continuò su quel ritmo fino al momento di fare il militare (bersagliere) dopo il quale (1923) passò professionista per l'Atala, correndo (ma non terminando) il Giro d'Italia. Si rivelava tra i "pro" solo nel 1925, rivaleggiando talvolta con Binda e conquistando la sua parte di popolarità per il famoso motto "o la va o la spacca", che era simbolo di combattività e di follia in discesa.
Nel 1926 vinceva per distacco una Torino-Genova, in cui precedeva Girardengo e Brunero. Nel '27 era il terzo uomo (dietro Binda e Girardengo, davanti a Belloni) nel famoso campionato mondiale di Adenau che vide i nostri quattro alfieri ai primi quattro posti. Nel '28 faceva suo, tra l'altro, il Giro di Sassonia.
Nessuna grande corsa a tappe figura nel suo palmares pur avendo preso il via a due Tour (abbandonando in entrambe le occasioni), a un Giro della Svizzera (riuscì a vincere una tappa a Davos nel 1934), e a 12 Giri d'Italia nei quali ottenne complessivamente 11 vittorie di tappa (cinque le centrò nel '28 dopo scontri memorabili con Alfredo Binda) e realizzò qualche piazzamento finale: 2° dopo Binda nel '29, 3° nel '33 dopo Binda e Debuysère, 7° nel '34 e 6° nel '36. 
Ma tante corse recano nel libro d'oro l'inconfondibile impronta del temerario e generosissimo campione di Borgomanero. Tra queste proprio il Giro di Lombardia, che Piemontesi fece suo nel 1933 battendo in volata Luigi Barral, dopo essere stato sesto nel 1926, quarto nel 1930 e secondo nel 1932 alle spalle di Antonio Negrini, per poi essere ancora terzo nel 1934. Il ciclista novarese sale anche tre volte sul terzo gradino del podio della Milano-Sanremo, nel 1927, nel 1930 e nel 1931.
Una volta cessata l'attività Piemontesi si è occupato di biciclette e ciclisti nella sua Borgomanero ed è stato l'organizzatore del circuito che per anni si è svolto nella sua città. Nel dopoguerra è stato anche direttore sportivo, particolarmente al fianco del suo concittadino Pasquale Fornara

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