MONACHELLO, UNA DOTE DI GOL PER L’ASCOLI
L’attaccante siciliano subito in campo con la squadra. Può fare anche la seconda punta
di Anna Rita Marini, Corriere Adriatico, 17 gennaio 2018
ASCOLI - La firma nella sede di Corso Vittorio e poi subito in campo con la sua nuova squadra. Gaetano Monachello e l’Ascoli iniziano il percorso insieme fino a giugno. Adesso che è ufficialmente un giocatore dell’Ascoli, scopriamo chi è Monachello. Il neo bianconero è il tipico centravanti, ma questo non esclude il fatto che possa essere schierato anche da seconda punta. Buon fisico che gli consente spesso di sovrastare gli avversari in area di rigore, si tratta di un attaccante abile nell’usare entrambi i piedi, anche se calciare di sinistro lo rende più sicuro.
Nato a Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento, è un classe ‘94. All’età di 12 anni si trasferisce a Milano per giocare nelle giovanili dell’Inter. Trova un ambiente completamente diverso dal suo, anche nel clima, ma lui, nonostante giovanissimo, non ha mollato un attimo ed è andato dritto per la sua strada coltivando la sua grande passione: quella di giocare al calcio e far gol.
Dall’Inter al Parma
Nel club nerazzurro si fa subito notare per le sue reti e in poco tempo diventa capocannoniere in tutte le squadre giovanili in cui gioca, compresa la Primavera dell’Inter.
Passa poi al Parma, sempre nella formazione Primavera, e anche lì realizza gol con una facilità disarmante. Giovanissimo ma già un predestinato, su di lui molti club avevano messo gli occhi. Deve tanto alla sua famiglia, i genitori e la sorella che lo hanno sempre aiutato nel suo percorso. Di sacrifici ne ha fatti tanti solo per riuscire in quello che rappresenta la sua vita, ovvero il mondo del calcio.
Arriva da una famiglia dove giocare al calcio la fa da padrone, considerato che il padre ha militato nella squadra siciliana dell’Akragas.
In Ucraina e in Grecia
La carriera di Monachello è particolare, ha infatti giocato in diverse squadre europee, insomma un giocatore con la valigia sempre pronta. Diverse le esperienze estere: in Ucraina con il Metalurh Donetsk, a Cipro con l’Olympiakos Nicosia, in Francia con il Monaco allenato da Claudio Ranieri, in Belgio con il Cercle Bruges e infine in Grecia con l’Ergotelis. Esperienze che hanno incrementato il suo bagaglio tecnico e umano, fortificando anche il carattere. Durante il cammino non si mai staccato dal suo talismano, una mini scarpa, un regalo di suo nonno, che adesso non c’è più, insieme alle prime scarpette da calciatore.
La perseveranza del ds
Il rientro in Italia avviene ad agosto del 2014, quando si accasa al Lanciano, dove totalizza 35 partite 8 reti. Afine campionato il suo cartellino viene acquisito a titolo definitivo dall’Atalanta, poi lo scorso anno gioca prima nel Bari e poi a Terni, a giugno passa in prestito al Palermo. Il resto è storia recente. Il suo arrivo, in prestito con diritto di riscatto e contro riscatto, lo avevamo annunciato da tempo. La trattativa non è stata semplice, su di lui c’erano diversi club, ma alla fine ha prevalso la perseveranza del direttore sportivo Cristiano Giaretta, che lo inseguiva dallo scorso campionato. Questa mattina Monachello sarà presentato alla stampa. La prossima settimana, quando Bellini tornerà dal Canada, sarà presentato anche l’attaccante Simone Ganz, costato 1,8 milioni di euro: in questa fase di mercato è stato il giocatore più pagato della serie B. Si tratta di un investimento futuro, per questo Bellini ha tutto il diritto di volerlo presentare personalmente.
Anna Rita Marini
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