Storia di Sean Kelly
Campione dalla maturazione lenta, ha dovuto lasciarsi alle spalle alcune stagioni prima di toccare i vertici del suo rendimento. Hai poi imposto la sua supremazia per almeno sei stagioni in virtù di una continuità ragguardevole che gli ha consentito di aggiudicarsi vittorie in gran numero (quasi 200) e, fra esse, molte di prestigio.
Unica carenza al Tour de France dove non ha saputo essere all'altezza della sua reputazione, anche se ha ottenuto cinque vittorie di tappa e conquistato per quattro volte la maglia verde della classifica a punti ('82, '83, '85, '89), mentre ha sempre evitato, per ragioni di calendario, il Giro d'Italia.
Corridore vincente sin dall'inizio della carriera pareva, con il passaggio al professionismo, condannato ad accontentarsi solo di traguardi di secondo ordine mancandogli a volte la condizione e a volte l'opportuno comportamento tattico. Ma nell'82 venne ingaggiato dall'abilissimo Jean De Gribaldy: non solo aumentarono le vittorie, ma, finalmente, nel Giro di Lombardia dell'83 ruppe il ghiaccio con le classiche compiendo quel salto di qualità che doveva propiziargli molte altre grandi affermazioni. Significativo anche l'aumento del numero delle vittorie annuali ed ecco nell'84 (34 successi) la Parigi-Roubaix, la Liegi-Bastogne-Liegi e il Gran Premio d'Autunno.
Di nuovo il Lombardia al Vigorelli nell'85, la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix nell'86 (anno della tragica scomparsa di De Gribaldy), la Gand-Wevelgem nell'88, la Liegi-Bastogne-Liegi nell'89, il Giro di Lombardia nel '91, la Milano-Sanremo nel '92 e piazzamenti d'onore e sconfitte beffarde in quasi tutte le altre classiche.
Unica carenza al Tour de France dove non ha saputo essere all'altezza della sua reputazione, anche se ha ottenuto cinque vittorie di tappa e conquistato per quattro volte la maglia verde della classifica a punti ('82, '83, '85, '89), mentre ha sempre evitato, per ragioni di calendario, il Giro d'Italia.
Corridore vincente sin dall'inizio della carriera pareva, con il passaggio al professionismo, condannato ad accontentarsi solo di traguardi di secondo ordine mancandogli a volte la condizione e a volte l'opportuno comportamento tattico. Ma nell'82 venne ingaggiato dall'abilissimo Jean De Gribaldy: non solo aumentarono le vittorie, ma, finalmente, nel Giro di Lombardia dell'83 ruppe il ghiaccio con le classiche compiendo quel salto di qualità che doveva propiziargli molte altre grandi affermazioni. Significativo anche l'aumento del numero delle vittorie annuali ed ecco nell'84 (34 successi) la Parigi-Roubaix, la Liegi-Bastogne-Liegi e il Gran Premio d'Autunno.
Di nuovo il Lombardia al Vigorelli nell'85, la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix nell'86 (anno della tragica scomparsa di De Gribaldy), la Gand-Wevelgem nell'88, la Liegi-Bastogne-Liegi nell'89, il Giro di Lombardia nel '91, la Milano-Sanremo nel '92 e piazzamenti d'onore e sconfitte beffarde in quasi tutte le altre classiche.
Ben predisposto per le corse a tappe di media durata si è specializzato nella Parigi-Nizza che ha vinto per sette volte dall'82 ininterrottamente fino all'88. Si è pure imposto nel Giro della Svizzera '83 e '90, nella Tre Giorni di La Panne '80, nel Giro dei Paesi Baschi '84, '86 e '87, nel Giro della Catalogna '84 e '86 e, finalmente, nell'88 è riuscito a imporsi in una grande corsa a tappe, la Vuelta di Spagna (16 vittorie di tappa in carriera).
Danno consistenza al suo bottino tante tappe in Giri e Kermesse. Veloce, opportunista, intraprendente all'occasione, avrebbe dovuto centrare almeno un campionato del mondo, ma invece si è sempre piazzato senza mai centrare l'obiettivo (3° nell'82 e nell'89, 5° nell'86, nell'87 e nel '90 oltre ad altri piazzamenti nei primi dieci).
Danno consistenza al suo bottino tante tappe in Giri e Kermesse. Veloce, opportunista, intraprendente all'occasione, avrebbe dovuto centrare almeno un campionato del mondo, ma invece si è sempre piazzato senza mai centrare l'obiettivo (3° nell'82 e nell'89, 5° nell'86, nell'87 e nel '90 oltre ad altri piazzamenti nei primi dieci).
Per svolgere il mestiere del corridore si è trasferito in Belgio e comunque non gli sono mancati i grandi riconoscimenti: ha vinto il Super Prestige Pernod '84, '85, '86, ha primeggiato la classifica UCI nell'86, '87 e '88 e ha vinto la prima edizione della Coppa del Mondo nel 1989.
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