Tom re del tempo, troppi giù per Terra Santa


Da Apeldoorn 2016 a Gerusalemme 2018 passando per Milano 2017: si colora sempre di rosa il cielo sopra il Giro, per Tom Dumoulin. Primo leader della generale, al via nella sua Olanda due anni fa;  primo olandese re d'Italia nella crono finale da Monza a Piazza Duomo lo scorso 28 maggio; vincitore del cronoprologo nella storica edizione numero 101, la prima ad uscire dai confini europei.

Il capitano del Team Sunweb ha bagnato col successo la maglia iridata di Bergen e messo in fila gli altri specialisti, chiudendo i 9,7 km nella città vecchia in 12'02" alla media di 48,365 km/h.
A 27 anni, quarta vittoria al Giro e rosa numero 17.
Piazzato, a due secondi, l'australiano Rohan Dennis, ex primatista dell'ora.

È cominciato male invece il Giro dell'altro grande favorito, Chris Froome, caduto durante la ricognizione e appena 21esimo con già 37" di ritardo dal leader.
È andata peggio a Siutsou, suo ex compagno alla Sky e ora alla Bahrain-Merida di Pozzovivo, che al bielorusso (frattura della terza vertebra, addio giro) ha dedicato il decimo posto a 27" dal vincitore.
Cinquanta secondi il ritardo per Aru, 56" per Angel Lopez, altro caduto nella ricognizione: per lui come per Froomie solo qualche abrasione.

Nel giorno perfetto di Tom, le uniche macchie sotto un cielo già roseo. Forse, sin troppo.

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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