La Corea dei tedeschi

Clamoroso alla Kazan Arena: dopo 80 anni la Germania esce al primo turno di un mondiale, e per la prima volta nella fase a gironi.

Come noi, quindi, ora anche i tedeschi hanno la loro Corea, quella del Sud che nei minuti di recupero li ha battuti 2-0 con gol di Kim e Son, uno che in Germania - all'Amburgo prima al Bayer Leverkusen poi, c'è cresciuto ed è esploso.

La maledizione del titolo continua: per la quarta volta negli ultimi cinque mondiali i campioni in carica escono al primo turno: la Francia nel 2002, l'Italia nel 2010, la Spagna nel 2014 e ora la squadra di Joachim Löw, che dopo 2 anni da vice e dodici da Ct è forse giunto al capolinea di una gestione che ha allevato e portato una generazione di fenomeni a vincere un mondiale e una confederations cup, oltre a un secondo e due terzi posto agli Europei più un terzo posto mondiale.

Il team manager della Mannschaft Oliver Bierhoff, però, suo malgrado ci aveva visto giusto: non siamo stati abbastanza bravi, aveva vaticinato a inizio Russia 2018 alludendo a un ricambio generazionale non all'altezza del proprio straordinario recente passato. 

Salvata nel finale dagli errori svedesi, dalla magia di Kroos (e forse dalla generosità dell'arbitro polacco Marciniak), questa Germania è arrivata in Russia imbolsita e forse imborghesita. Irriconoscibile per ritmo e carenza d'idee, è subito parsa la copia sbiadita e incolore della squadra - forse la meno tedesca della storia - che per almeno un decennio ha regalato un calcio multietnico, spettacolare e vincente.

Ora, dopo la sua Corea, dovrà ricostruire. Noi abbiamo già cominciato. Loro non hanno mai smesso.

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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