Gaviria subito in giallo, i big già indietro


Se il buon Tour si vede dall'avvio, l'edizione 105 sarà grandiosa. È successo di tutto, ed era solo la prima tappa: 201 km in Vandea, da Noirmoutier-en-l'Île a Fontenay-le-Comte, cento dei quali lungocosta al vento dell'Atlantico.

Fernando Gaviria doveva essere, e così è stato: subito primo e in giallo già al debutto.

Una vittoria, la sua, due volte storica: primo colombiano a imporsi allo sprint nella Grande Boucle e secondo a indossarne la maglia di leader, quindici anni dopo Victor Hugo Peña.

Un predestinato il 23enne due volte iridato in pista, che per vincere, e vestire la rosa, all'esordio al Giro dovette aspettare la terza tappa, la Tortolì-Cagliari del 2017, anche lì con tanto vento in faccia, quello del Tirreno.

Gaviria si è messo alle spalle due altri fenomeni, lo slovacco tricampione del mondo Peter Sagan e il tedesco Marcel kittel, finalmente tornato ai suoi livelli.

Ma è più dietro che è successo di tutto: il francese Arnaud Demare, discusso vincitore a Sanremo nel 2016 e terzo quest'anno, è caduto a sei km dall'arrivo. Poco dopo, giù per terra anche Froome già attardato di 51". Stessa sorte è toccata a Adam Yates, gemello del Simon protagonista al Giro e Porte, altro candidato al successo finale. 

Un altro big colombiano, Quintana, ha invece forato ai -3,4 km: tutte e due le ruote rotte contro un cordolo spartitraffico. E buon per lui che non avesse montati i freni a disco, altrimenti ad ammiraglie lontane avrebbe perso ben più dell'1'15", lo stesso ritardo di Bernal, altro super "deb" cafetero lui pure caduto - e contenuto solo grazie al cambio ruote Mavic della corsa.

Bravo e fortunato Vincenzo Nibali, con l'aiuto dei suoi compagni Sonny Colbrelli e Heinrich Haussler, nello stare con quelli davanti e a chiudere 11esimo, primo degli italiani. Se il suo sarà un buon Tour, l'avremo visto dall'avvio.

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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