Il «golpe» di Roche


LA PRIMA TAPPA DOLOMITICA HA SCONVOLTO LA CLASSIFICA
  • Va all'attacco e la maglia rosa Visentini va in crisi
  • Il gregario Schepers lo aiuta e non aspetta il capitano
  • Il bresciano esplode con un serie di accuse e minacce
Terremoto al vertice del Giro a conclusione della tappa di Sappada. L'irlandese Roche ha sferrato un imprevedibile attacco e il suo compagno di squadra Visentini è sprofondato in una drammatica crisi che gli ha fatto perdere il primato

Adesso Roche è tornato in maglia rosa, mentre Visentini è precipitato a oltre tre minuti. Quella che sembrava la squadra più forte del Giro, la Carrera, si è spaccata. Visentini lancia accuse e minacce. Roche invece si giustifica

Ecco ora per ora la cronaca di una guerra annunciata

di ANGELO ZOMEGNAN
La Gazzetta dell Sport, domenica 7 giugno 1987

SAPPADA - È la cronaca di una «guerra» annunciata: strisciante sino alla cronometr di San Marino e puntualmente esplossa ieri sulle prime rampe dolomitiche del 70° Giro d'Italia. Roberto Visentini e Stephen Roche, uomini contro della Carrera, sono i protagonisti di un romanzo, di un giallo su due ruote che ha portato il primo - ex leader in rosa - al crollo psicologico e l'altro - nuovamente al comando della classifica con 5" di vantaggio sull'elvetico Rominger - attaccante sprezzante al timone della competizione.
Ricostruiamo, ora per ora, la rocambolesca giornata di Visentini e Roche, da Lido di Jesolo sin qui a Sappada.

ORE 10.05 - Visentini con la maglia rosa sulle spalle si presenta in piazza Torino, a Jesolo, sede del raduno di partenza. Cerca di isolarsi, il bresciano, ma la gente lo stringe d'assedio: reclama autografi, pose in comune per fotografie da tenere nell'album dei ricordi sportivi. «Si va in montagna...», abbiamo esordito ieri mattina nell'incrociare Visentini. «Meglio, si respirerà bene», ha risposto l'uomo della Carrera che a San Marino aveva strabiliato il mondo infliggendo distanchi pesanti a tutti, Roche compreso. «E se scatta qualcuno», gli abbiamo chiesto. «Lo vado a riprendere, come ho sempre fatto», ha replicato Visentini.

ORE 14 - La carovana arriva ai piedi della Forcella di Monte Rest. Lungo le prime rampe attacca il francese Bagot, già vincitore sul Terminillo. Il transalpino transita sotto lo striscione del gran premio della montagna con 40" su Millar, Conti e il resto del gruppo. Roche e Visentini compresi.

ORE 14.28 - Roche, lungo la discesa, vola all'inseguimento di Bagot, in compagnia di Salvador (luogotenente di van der Velde e Chioccioli), Roche e Salvador raggiungono Bagot.

ORE 14.30 - Bagot buca una gomma. Sostituisce la ruota, ma non riesce più a tenere il ritmo di uno scatenato Roche, che si trascina appresso Salvador. Il gruppo è a 1'05" ed è tirato dagli uomini della Carrera, Ghirotto soprattutto. I Carrera, cioè, sono in fuga con Roche ed inseguono  con gli altri portacolori che sono rimasti al fianco di Visentini.

ORE 15.10 - Roche e Salvador hanno 1'15" di vantaggio sul gruppo, sempre scatenato al loro inseguimento.
ORE 15.28 - Roche e Salvadr vengono raggiunti dal gruppo nell'attraversamento di Arta Terme, a 46 chilometri dalla conclusione della tappa. E subito scatta Bernard, il francese della Toshiba. Tra Roche e Visentini non c'è neppure il tempo di parlare perché l'irlandese rimane là davanti. Bernanrd viene braccato da Habets, Anderson, Chioccioli, Pagnin e Vannucci. Dal gruppo escono anche Roche e subito dopo Millar, Conti, Muñoz, Lejarreta e Beccia. In testa si forma un plotoncino di 12 uomini, cinque dei quali tra i primi dieci della classifica generale. In breve conquistano un minuto di vantaggio sul gruppo di Visentini, che rimane invariato al secondo GPM della giornata.

ORE 16.05 - Neutralizzato anche il secondo attacco di Roche e compagni. Visentini si lascia sfilare in coda al gruppo e discute lungamente con Davide Boifava, che è alla guida della prima ammiraglia, dopo aver annullato un ritardo massimo di 1'12". Intanto van der Velde va in avanscoperta e Argentin imprime una velocità asfissiante agli inseguitori che comunque si lasciano sfuggire Anderson, Chioccioli, Bernard, Bombini e Vannucci in diverse riprese.

ORE 16.15 - Comincia il dramma di Visentini. Non riesce a recuperare posizioni. Roche, invece, appare brillantissimo. IL bresciano parla ancora con Boifava. Gesticola. mancano 10,5 km al traguardo. Visentini è in piena crisi psicologica. Ai sette chilometri, Visentini è in ritardo di 1'40" nei confronti del gruppo comprendente Roche. Ai cinque il ritardo è già di 3'17": cioè significa che un chilometro prima, Visetini era già stato virtualmente spodestato da Roche.  

ORE 16.41 - Van der Velde taglia vittorioso il traguardo. Rominger, Giupponi, MIllar, Breukink, Lejarreta e Muñoz sono a 46". A 56" transitano Bauer e, tra gli altri, anche Argentin e Roche. Quest'ultimo fugge verso le ammiraglie della Carrera, presto raggiunto a 29" dal suo «capitano». 

ORE 16.48'45" - Visentini raggiunge lo striscione di Sappada in compagnia di Santaromita ["Santoromita" nell'edizione originale, nda]. Senza cioè neppure un uomo della Carrera. L'ex leader della corsa alza l'indice sinistro verso il palco della televisione. «Vado su e racconto tutto», dice. «Stai calmo e zitto», gli urlano Quintarelli e Verzeletti, rispettivamente vicedirettore sportivo e massaggiatore. Il vincitore del Giro dell'anno scorso è avvicinato da Giorgio Martino, cronista della Tv. «Ci sarà tanta gente che questa sera andrà a casa - attacca Visentini -. Ora è meglio che lasci perdere. Dirò qualcosa domani». Gira la bicicletta e scende lungo la leggera discesa che porta all'albergo Corona Ferrea. Lo inseguiamo. Sul volto ha stampato un sorrisonon certo spontaneo. Vorrebbe essere strafottente, ma non riesce ad esserlo. «Non sto male, anzi sto benissimo. Se stasera non cambia qualcosa, domani non parto», confessa mentre lo rincorriamo lungo via Crater.

ORE 16.50 - Visentini sale al secondo piano del Corona Ferrea. Prende possesso della camera numero 30. Quella di Roche e Schepers è invece contraddistinta dal numero 14. Boifava segue Visentini, mentre Roche - già smessi gli indumenti umidi di sudore - sale sul palco del cerimoniale. 

ORE 17.02 - Mentre Visentini si sfoga con Boifava, Roche indossa la maglia rosa che a San marino aveva dovuto cedere a Visentini. Rominger è a 5", Breukink a 38", Millar a 1'58". Visentini è scivolato al 7° posto, a 3'12" da Roche. «Non voglio parlare adesso, sono molto nervoso», abbozza l'irlandese. «Perché ha attaccato Visentini due volte, prima con Bagot e Salvador e poi nel finale?», gli domandiamo lo stesso. «Non ho attaccato. Ho soltanto inseguito BAgot prima e gli altri uomini di classifica dopo. Ma parliamo dopo. Adesso voglio chiarire la situazione con la squadra», risponde Roche. «Quando possiamo parlare?», continuiamo. «Tra un'ora, un'ora e mezzo», ribatte Schepers che è costantemente al fiando del'irlandese per scortarlo, proteggerlo. I tifosi di Visentini si fanno minacciosi e il gregario belga li allontana con poderose manatenonostante la piccola statura.

ORE 17.12 - Roche raggiunge l'albergo. Si chiude nella camera numero 14. Assieme a Schepers, naturalmente. Intanto Boifava e il manager Belleri chiamano i titolari Tacchella a Verona. 

ORE 18 - Belleri fa sapere che Roche ha deciso di annullare l'incontro con i giornalisti concordato sotto il palco della tribuna. Intanto si viene a sapere che l'altra sera, vale a dire alla vigilia della prima tappa di montagna, Belleri e Boifava si sono incontrati a a Verona con i Tacchella per i programmi del 1988. Evidentemente in quella sede hanno deciso se spalleggiare Visentini e Roche sino alla fine di questo Giro anche nell'ottica futura. 

ORE 19,30 - Leali e Cassani sono i primi a scendere al ristorante dell'albergo per la cena. Roche piomba nella hall cinque minuti più tardi, sempre con Schepers «Parliamo dopo cena - ci dice l'irandese -: prima voglio discutere con Boifava e gli altri compgni di squadra, cosa che ancora non sono riuscito a fare». Entra nella sala da pranzo. Ci ripensa. Si affaccia all'uscio e dice: «Voglio parlare con te», rivolgendosi al sottoscritto. E si confessa, nonostante Belleri insista per farlo stare zitto. «Voglio che la gente sappia che non sono un furbo: mi sono comportato onestamente con Visentini e con la squadra, al contrario di altri. Nessuno mi ha detto che Roberto era in crisi. Invece mi hanno messo i gregari alle costole, promuovendo l'inseguimento, quando ero in fuga». 

ORE 20.05 - Anche Visentini lascia la camera del massaggio. Scende nella hall dell'albergo e dà la sua versione dei fatti.
Angelo Zomegnan

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