Merckx, spietato e umano
Quei cinque Tour da vero Cannibale. Nel 1969 anticipò lo sbarco sulla Luna; poi 1970, '71, '72 e '74. Batté Ocaña e gli consegnò la maglia gialla
di CLAUDIO GREGORI
La Gazzetta dello Sport, 4 luglio 2018
Bruno Raschi lo ha chiamato «Il Figlio del Tuono» che aveva 21 anni. Brigitte, la figlioletta di Christian Raymond, lo ha battezzato «Il Cannibale» a 24 anni. Per Antoine Blondin era «Attila». Per gli spagnoli «El Monstruo». Eddy Merckx ha dominato il Tour come nessuno. Ha vinto i primi cinque Tour senza fallire un colpo: 40 tappe, compresi i prologhi (vanno contati perché lì il campo è completo). Ha portato per 114 giorni la maglia gialla. Più di tutti.
NOSTRO
Merckx è fiorito in Italia. Il 20 marzo 1966 ha vinto la Sanremo a vent’anni. La prima di 7 su 10 partecipazioni. Ha inanellato 11 grandi giri. Incominciò col Giro del 1968, illuminandolo con l’impresa delle Tre Cime di Lavaredo. Avrebbe stravinto anche il Giro successivo, ma, il 2 giugno 1969, fu trovato positivo a Savona alla fencamfamina, uno stimolante. Era maglia rosa, sapeva di essere controllato. Merckx pianse in diretta tv. Montanelli, certo della frode ai suoi danni, scrisse sul Corriere della Sera un fondo intitolato «Tutti a casa». Merckx fu sospeso per un mese. Avrebbe saltato il Tour, ma il 14 giugno, a Bruxelles, il Consiglio Direttivo della Federazione Internazionale lo assolse. Lì, Merckx mostrò tutta la sua grandezza. Il 28 giugno partì da Roubaix, confortato da 7mila lettere di solidarietà. Nella crono di 10,4 km arrivò a 7” da Altig, ma inflisse 14” a Gimondi, 15” a Poulidor, 20” a Janssen, 25” a Pingeon. Il giorno dopo, guidò la Faema al successo nella cronosquadre e, a Woluwe-Saint Pierre, a casa sua, indossò la prima maglia gialla.
IMPRESE
Al Giro aveva "scelto" un monte nuovo, il Blockhaus, per la prima vittoria. Al Tour scelse il famoso Ballon d’Alsace. Attaccò prima dell’inizio della salita. Solo in quattro lo seguirono. Li liquidò uno dopo l’altro. Vinse con 55” su Joaquín Galera, 1’55” su Altig, 4’16” su De Vlaeminck, 4’21” su Gimondi, Janssen, Pingeon, Poulidor. Mandò fuori tempo massimo 9 corridori, compreso Van Looy. Debellò Pingeon e Gimondi, gli unici che hanno avuto il coraggio di attaccarlo. Poi, il 15 luglio 1969, regalò l’impresa. Partì a poche centinaia di metri dal Tourmalet. Scollinò primo. Mancavano 140 km al traguardo e, in maglia gialla, partì da solo contro tutti. Aveva 6’ sull’Aubisque. Arrivò a Mourenx con 7’56” su Dancelli. Il 20 luglio, poche ore prima che Neil Armstrong mettesse i piedi sulla Luna, vinse il Tour all’esordio con 17’54” su Pingeon, 22’13” su Poulidor, 29’24” su Gimondi, primo in 7 tappe.
AMICO
Mostrò sensibilità e rispetto dell’amicizia nel Tour del '70. Lasciò la maglia gialla al suo compagno di stanza Zilioli. Al via della tappa del Mont Ventoux, raggiunto dalla notizia della morte del suo direttore sportivo Giacotto, pianse amare lacrime. Corse col lutto al braccio e vinse con 1’11” su Vanden Bossche. Poi si accasciò e fu soccorso con l’ossigeno. Due anni dopo, al Giro, dopo aver vinto la tappa dello Jafferau, porterà i fiori della vittoria sulla tomba del suo ds. È un Cannibale molto ricco umanità, ma è un guerriero formidabile. Nel Tour del 1971 subì tre stoccate da Ocaña. Perse 15” sul Puy-de-Dome, 1’36” a Grenoble e 8’42” a Orcières-Merlette. La terza stoccata sembrava mortale. Merckx era a 9’41” dalla maglia gialla Ocaña. Nella tappa successiva, però, lo attaccò dalla partenza per 250 km e gli guadagnò 2’12”. Poi gli prese 11” nella crono di Albi. Ocaña, trovando i suoi monti, i Pirenei, annunciò che lo avrebbe matato sul Col du Portillon. Merckx, però, scattò per tre volte sul Portet d’Aspet. Poi sul Col de Menté, quando si scatenò la tempesta, avendo notato che il rivale aveva la bici corta e leggera da salita, lo attaccò in discesa. Trascinato in un gioco temerario, la maglia gialla cadde e, ferita, si ritirò. Al traguardo Merckx, coperto di sputi dai tifosi spagnoli, voleva ritirarsi. Rifiutò la maglia gialla. Solo Giorgio Albani riuscì a convincerlo a continuare. Tre giorni dopo, Merckx andò a casa di Ocaña e gli consegnò, intatta, la maglia gialla di quel giorno.
DOPPIETTA
L’anno dopo, domando Ocaña, vinse il quarto Tour in fila. Poi, andò alla Vuelta e lo umiliò davanti alla sua gente. Fece la doppietta Vuelta-Giro. Lasciò libero campo a Ocaña al Tour. Tornò nel '74 e s’impose per la quinta volta, con 8’04” su Poulidor. Perse il Tour del '75 da Thévenet per eccesso di prodigalità, trascinato da Moser in un gioco spettacolare, ma dispendioso. Folgorato dalla crisi a Pra Loup, a 30 anni, imboccò il sentiero del crepuscolo. Merckx è stato più forte di Anquetil, Hinault e Indurain, che come lui hanno vinto 5 Tour. E Chris Froome? Vediamo se riuscirà a fare la doppietta Giro-Tour, che riuscì per primo a Fausto Coppi nel '49 e nel '52. Merckx l’ha fatta per tre volte.
CLAUDIO GREGORI
L'IDENTIKIT / EDDY MERCKX
NATO A MEENSEL-KIEZEGEM (BEL) IL 17 GIUGNO 1945
STATURA: 185 CM
GRANDI GIRI VINTI: 11
Come pro’, colleziona dal 1965 al 1978 numeri pazzeschi su strada, in pista e nel ciclocross. Si prende cinque volte il Giro d’Italia (1968, 1970, 1972, 1973 e 1974), indossa 78 volte la maglia rosa (record assoluto) e vince 25 tappe. In Francia spadroneggia in 5 Tour (1969, 1970, 1971, 1972 e 1974), mentre in Spagna conquista la Vuelta nel 1973. Nelle gare di un giorno vanta 3 Mondiali (1967, 1971 e 1974), 7 Sanremo (1966, 1967, 1969, 1971, 1972, 1975, 1976), 5 Liegi-Bastogne-Liegi (1969, 1971, 1972, 1973, 1975), 3 Roubaix (1968, 1970, 1973), 2 Giri di Lombardia (1971 e 1972), 2 Fiandre (1969, 1975), 1 Parigi-Bruxelles (1973), 3 Freccia Vallone (1967, 1970, 1972).
DA GIMONDI AGLI ALTRI «5»
●1. Tour 1972, il 4° trionfo di Merckx vede sul podio Felice Gimondi, il rivale storico: 2°
●2. Il Cannibale con gli altri campioni viventi che hanno conquistato 5 Tour: Bernard Hinault e Miguel Indurain. Il quarto è Jacques Anquetil
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