A Laruns il grande salto di Roglič


Quattro corridori in 32" alla vigilia della penultima tappa, la crono decisiva: tutto farebbe pensare a un finale più che mai equilibrato e avvincente.

Peccato si tratti "soltanto" di stabilire chi e dove salirà sul podio accanto alla maglia gialla Thomas, così padrone della corsa da sprintare su Bardet per il secondo posto e i 6" di abbuono nell'ultimo tappone pirenaico. Quello che avrebbe dovuto farlo saltare. E stravinto da Primož Roglič, primo sloveno a imporsi al Tour, un anno fa a Serre Chevalier, e ora finalmente pronto al grande salto. 

Non è solo metafora. Iridato juniores nel salto con gli sci nel 2007, s'è convertito al ciclismo a 17 anni come riabilitazione dopo lo spaventoso incidente di Planica di quello stesso anno. Non fu la sua ultima gara nel salto con gli sci, ma lì cambiò la sua vita.


A quasi 29 anni (il prossimo 29 ottobre), la fuga vincente, in discesa verso Laruns dopo 200,5 km con 6 GPM e il trittico Aspin-Tourmalet-Aubisque, può cambiargli la carriera. 

Contro il tempo perse per meno di un 1/100 da Dumoulin la maglia rosa nel prologo di Apeldoorn al Giro 2016; e in montagna fu terzo dietro Luis León Sánchez e Geraint Thomas sull'Alto da Fóia alla Volta ao Algarve 2016, vinto da Thomas, che lo rivelò ad alti livelli.

Giù dall'Aspin ha già scalzato Froome dal podio, e ora è a 19" da Dumoulin. 

Al mondiale di Bergen 2017, 31 km di mangia-e-bevi come domani a Espelette (400 metri di dislivello e uno strappo di 900 al 12%.), vinse Dumoulin con 57" su Roglic e 1'21 su Froome. Thomas, campione britannico 2018 della specialità, s'era rotto la clavicola al Tour. 

Sul podio di Parigi, e forse subito dietro "Mr G" potrebbe balzare lui, Primož Roglič. Quello del grande salto.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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