La Vergüenza dell'Oltre
¡Vergüenza mundial!
E questa ne è diventata icona globale: una donna che, per eludere i controlli, nasconde sotto la maglietta di una bambina di quattro anni una cintura di bengala, rischiando di trasformarla in quei baby-kamikaze che, tragicamente, abbiamo imparato a conoscere nel nostro emisfero.
Doveva essere la "final del siglo", o "del mundo", a seconda della fantasia dei titolisti. Si è trasformata nella "fin del mundo", in cui solo per un capriccio del Caso non c'è scappato il morto. River-Boca, ritorno dell'ultimo epilogo di Libertadores previsto in due atti, è stata rinviata.
"Non c'erano più le condizioni di parità", ha dichiarato Alejandro Domínguez, presidente della Conmebol, la UEFA del Sud America i cui vertici si riuniranno martedì alle 10 nella sede paraguaiana di Luque, a 15 chilometri dalla capitale Asunción, per decidere il come-dove-quando si giocherà la finale di ritorno dopo il 2-2 della Bombonera di due settimane fa.
Tutto dipenderà da come sarà interpretato l'Articolo 18: dalla maxi-multa all'esclusione dal torneo, dalla vittoria a tavolino (chiesta dal Boca) alla partita a porte chiuse o in campo neutro.
Il Boca aveva espresso in un comunicato la volontà di non giocare, anche - ma non solo - a causa del ferimento di due suoi giocatori, il capitano Pablo Pérez e Gonzalo Lamardo; e paradossalmente per il rinvio ottenuto deve ringraziare il River, perché la Conmebol non voleva saperne.
Sarà un caso ma proprio da un paraguaiano di Luque, José Luis Chilavert, è arrivato - via twitter - l'attacco più duro e insieme preciso, in pieno-stile "guerriero Guaranì", portiere-goleador e idolo in Argentina di San Lorenzo e Vélez Sarsfield: "Profesionales de la medicina, que se prestan para la Corrupbol, para ellos la vida de un ser humano No importa, solo quieren facturar." [Professionisti della medicina, venduti alla Corrupbol: a loro la vita di un essere umano non importa, vogliono solo fatturare, nda].
Con il centravanti e la parrilla niente è però più "argentino" dell'autoflagellazione. "Somos un país de enfermos mentales" [Siamo un Paese di malati di mente] ha titolato il suo editoriale Jorge Mario Trasmonte di Olé.
È passato un quarto di secolo dalla "verguenza!" in prima pagina de El Grafico, listata a lutto per "el parricidio" del 5 settembre '93: lo 0-5 della Selección contro la Colombia al Monumental.
Quello però era ancora fútbol. Questo, no. Questo è l'Oltre. Non il River: il punto di non ritorno.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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