Quest’anno il Bayer Leverkusen ci farà divertire




Valerio Nicastro


Quest’anno c’è una squadra che promette di far divertire parecchio, una squadra che già lo scorso anno ha mancato la Champions League solo per la differenza reti: il Bayer Leverkusen di Heiko Herrlich. La squadra delle Aspirine può contare su un gruppo di giovani di talento che pochissime altre squadre, in giro per l’Europa, possono vantare. In particolare, nel reparto d’attacco l’affollamento di campioncini dal futuro abbastanza luminoso è fuori discussione.

Leon Bailey abbiamo imparato a conoscerlo già nel corso dell’ultima stagione, e pur essendo un 1997, può già essere considerato una certezza, tanto che a un certo punto anche la Roma sembrava avergli messo gli occhi addosso. Per il velocista giamaicano, questa può e deve essere, in sostanza, la stagione della consacrazione.

L’altro nome sui cui saranno puntati i riflettori è quello di Kai Havertz. Il classe 1999, che è stato il più giovane esordiente in Bundesliga della storia del Leverkusen, sarà alla sua terza stagione tra i grandi, ed è chiamato all’esplosione. Lo scorso anno, più che i 3 gol e i 9 assist in 30 partite, pur notevoli, hanno impressionato la sua crescita e la sua quasi raggiunta maturità: quest’anno, da trequartista o da mezzala poi si vedrà, è chiamato a prendere in mano le redini della squadra.

Julian Brandt, uno dei più “anziani” dei talenti del Bayer (22 anni) lo conosciamo già un po’ meglio. È reduce dalla sua miglior stagione realizzativa in Bundesliga, con 9 gol messi a segno, e agli sfortunati Mondiali della Germania ha giocato tre scampoli di partita. Lo scorso anno è risultato spesso decisivo entrando dalla panchina, come una sorta di sesto uomo cestistico. Vedremo quest’anno, con l’Europa League che allargherà necessariamente le rotazioni, che ruolo saprà ritagliarsi.

Il Bayer potrà contare anche su alcuni nomi che ormai si sono affermati (Tah e Jedvaj in difesa, il cileno Aranguiz a centrocampo, Lucas Alario là davanti) e soprattutto, qualche mese fa, i tedeschi si sono assicurati anche quello che, insieme a Vinicius Jr. – finito al Real Madrid – era considerato uno dei migliori talenti brasiliani. Paulinho, esterno d’attacco classe 2000, classe cristallina, ma, come tutti i brasiliani alle prese con lo sbarco in Europa, tutto da verificare.



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