Giro d'Italia 1984: Roberto Visentini - IL NOBILE
Ha fallito un anno fa sulle strade del tappone, quando ormai aveva la corsa in mano, m è maturato e parte con sicurezza maggiore. Le crono lo assecondano
Bicisport n. 5, maggio 1984
Roberto Visentini ci riprova. L’anno scorso [1983, nda] nessuno lo aveva pronosticato come il rivale numero uno del favoritissimo Giuseppe Saronni e soprattutto pochi pensavano che grazie alla cura di Davide Boifava avrebbe fatto un così immediato e promettente salto di qualità. Non ha avuto fortuna però. Persi per strada i suoi compagni più importanti, alle battute finali è giunto stanco e con il solo infaticabile Luciano Loro ad aiutarlo. Non è bastato.
- L’esperienza dello scorso anno sarà certamente un’arma in più per il Giro che sta per cominciare – afferma Roberto deciso – ma è anche fuori dubbio che ci saranno più avversari che mi terranno d’occhio.
- Ritiene questo Giro più duro di quello passato?
- Grosso modo credo che ricalchi quello scorso, poi bisogenrà vedere come sarà corso. Quant dureranno fino alla fine. Molti, nche dei favoriti, l’anno passato hanno ceduto prima del previsto.
- Come lo correrà la Carrera?
- È presto per parlare di tattiche, anche perché poi bisogneà adeguarle giorno per giorno all’andamento della corsa.
- Ma il capitano chi sarà?
- Anche in passato si è cercato di vedere una rivalità tra me e Giovanni [Battaglin]: non esisteva prima e non esiste ora. Nella parte iniziale Bontempi ha il compito di catturare più abbuoni possibili togliendoli agli avversari, poi vedremo tra me e Giovanni chi meglio potrà puntare alla vittoria finale.
Roberto Visentini ha vestito la maglia rosa per sette giorni, ma nell’anno [1983, nda] in cui è andato più vicino alla sua conquista finale, non l’ha inossata nemmeno per un giorno. Salvo conquistare quella vittoria, nella cronometro conclusiva da Gorizia a Udine, che sulle vie del Giro gli era sempre sfuggita. E dalle cronometro Roberto spera di ricevere un bell’aiuto per conquistare la corsa rosa.
- Credo di essere in grado di vincere le cronometro previste o almeno di battere i miei diretti rivali nella conquista della maglia rosa. Spero proprio in queste frazioni di guadagnare il vantaggio che mi serve per vincere il Giro.
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