Il lupo Alaphilippe, l'evoluzione della specie


C'erano una volta i velocisti puri e i finisseur. Poi è arrivato Julian Alaphilippe, l'evoluzione della specie: che adesso si mette a vincere - anche - le volatone di gruppo.

Sesto successo in stagione per il 26enne francese, fresco vincitore al debutto nella Strade Bianche e primo anche a Jesi, secondo successo di tappa nella Tirreno-Adriatico dopo quello di Pomarance. 

A cinque giorni dalla Sanremo, un segnale all'intera concorrenza. A cominciare da quella interna: Elia Viviani, che nel terzo e ultimo giro circuito di 12,6 km, con leggera pendenza nel finale, ha fatto da esca per il compagno, pilotato come sempre dal preziosissimo Richeze.

Viviani ha chiuso terzo dietro l'ottimo Cimolai, e davanti a gente come Sagan (quinto) e van Avermaet (ottavo), altri favoritissimi per la Classicissima di primavera assieme al colombiano Gaviria, fino all'anno scorso compagno di Alaphilippe e Viviani nella Quickstep; da quest'anno il secondo sponsor della corazzata di Davide Bramati e già a 18 vittorie stagionali, una in meno dell'Astana.

Sabato 23 tutti le correranno contro, almeno fino al Poggio. Lì nel 2018 Nibali anticipò gli sprinter e scappò via da solo verso via Roma. Lì nel 2017 sappò Sagan, prima di farsi bruciare sul traguardo da Kiawtkowski nella volata a tre con, massì, Alaphilippe.

Un anno fa tutti correvano contro Sagan. Quest'anno attenti a quei due: Viviani che tiene oltre i 250 km, Alaphilippe re negli sprint di gruppo. I gemelli diversi del Wolfpack, il branco di lupi affamati a cui l'appetito vien... vincendo.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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