Minsk 2019 - Cassani: «Il velocista più forte ce l'hanno gli altri»


di CHRISTIAN GIORDANO

Davide Cassani ha seguito il Giro Under 23 e così ha raggiunto solo nella giornata di vigilia la squadra a Minsk. Lo abbiamo sentito la sera al telefono prima di lasciarlo a completare gli ultimi preparativi per la gara su strada maschile del mattino dopo. Questo il Ct-pensiero a poche ore dalla corsa degli European Games che, in assenza di Belgio e Spagna, vede favorite la Bielorussia padrona di casa, la Francia e la stessa Italia. 

- Davide Cassani, siamo alla vigilia: come stai tu e come stanno i ragazzi?

«Stanno bene. Il tempo oggi è stato buono, domani dovrebbe essere discreto. La temperatura è ideale. E quindi tutto bene.

- Sei riuscito a seguire l’allenamento? Perché avrai avuto un viaggio un po’ avventuroso, a partire dal maltempo a Malpensa…

«Sì, i ragazzi sono andati stamattina, han provato il percorso. È un percorso cittadino, che ha due strappi a due km, due km e mezzo dall’arrivo. Uno è uno strappo in pavé. E poi c’è anche l’arrivo che “becca” un po’, in salita».

- Sei riuscito a vedere almeno un scorcio della gara femminile? Ti ha dato qualche indicazione?

«Ma, sai, indicazioni… L’indicazione è che comunque son andate via le olandesi. Son riuscite a fare la differenza. A parte che l’Olanda era qua con una squadra molto forte…».

- Mooolto forte. Cinque prime punte: Blaak, Pieters, van der Breggen, Vos (seconda) e Wibes (prima)…

«Esatto. Quindi per loro è stato abbastanza “semplice” dominare questa prova».

- Domani l’Olanda potremmo essere noi^ Dal punto di vista tattico, intendo…

«La nostra è una buona squadra. Abbiamo una buona squadra. Perché abbiamo comunque cinque corridori di ottimo livello, quindi dovremmo… C’è la Bielorussia che è una bella squadra: ha Riabushenko, ha Kiryienka. Corrono in casa e quindi ci terranno molto [a far bene]. C’è la Francia: son venuti qui con Sarreau, che è un ottimo velocista. E poi ci sono altri corridori che sono buoni, però, appunto: le squadre più forti siamo, penso, noi, Francia e Bielorussia».

- Io mi son segnato questi nomi, dimmi se secondo te possono essere delle carte che i nostri avversari possono giocarsi, specie nel finale: il ceco Barta, Kiryienka l’hai già detto tu, l’irlandese Mullen, il portoghese Nelson Oliveira e lo sloveno Pibernik.

«Sì, sono forti. Mullen è un buon cronoman. Oliveira, anche lui, è uno che cercherà di partire. E quindi sono quelli un po’ più pericolosi, via. E poi ripeto: come i velocisti. È molto veloce anche Grosu, il romeno».

- E poi due tedeschi che possono essere pericolosi. Te li ricorderai, li hai visti tante volte. Uno è Denz e l’altro è Koch. Che dici?

«Esatto. Denz è pericoloso e cercherà comunque eventualmente di anticipare. E quindi pure loro sono abbastanza pericolosi, sì». 

- I compiti in gara: come pensi di distribuirli tra i tuoi cinque ragazzi?

«Ballerini è abbastanza veloce e potrebbe essere pronto, anche nel finale, eventualmente per provocare o per seguire qualcuno. E lo stesso Mattia Cattaneo è un corridore di fondo. Un corridore molto forte, anche se per lui sarebbe stato meglio un percorso più difficile, però penso possa fare molto bene. Bonifazio è un giovane che ha fatto bene, uno che ha bisogno di un’iniezione di fiducia. E quindi adesso vedremo come sta. Però è l’uomo più veloce che abbiamo, insieme a Ballerini». 

- L’hai visto un po’ in difficoltà negli ultimi tempi, o è una mia impressione. O magari è stata una scelta mirata perché ha preparato questa gara.

«Io mi auguro di sì. È anche caduto, in Spagna, una ventina di giorni fa e quindi… Però penso che stia bene e quindi che possa fare molto bene. Canola e Cataldo sono due uomini di fiducia, quindi saranno pronti eventualmente per tirare o per entrare in qualche azione».

- Poi voi della strada rientrate subito?

«Sì, rientriamo subito, lunedì. Villa rimane qua e arrivano quelli della pista, lunedì».

- Il meteo: pensi possa incidere?

«No, non penso. A parte che se dovesse piovere Ballerini è contento, quindi…».

- È un gruppo molto ristretto rispetto a come sono abituati i professionisti. E sono pochi corridori per squadre: sarà difficile controllare la corsa…

«Siamo solo in cinque quindi dovremo stare molto attenti, cercare di non farci sorprendere. È una corsa di 180 km e quindi vediamo come si mette all’inizio».

- Quindi stavolta non faremo tanto l’“Italia”, nel senso di fare corsa dura, vero? Dovremo stare con le antenne dritte…

«Dobbiam stare attenti, perché alla fine – sulla carta – il velocista più forte ce l’hanno gli altri. E quindi…».
CHRISTIAN GIORDANO

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