Salvoldi, un mago sul Garda: «La mia Italia miniera d’oro»



Bresciaoggi, 1.09.2017

Una fabbrica di medaglie sotto la guida di un autentico mago. Ne ha conquistate 203, l’Italia femminile, agli ordini del commissario tecnico Edoardo Salvoldi, Dino per gli amici.

Milanese di nascita, bergamasco d’adozione, da qualche tempo Salvoldi risiede a Raffa di Puegnago a poche centinaia di metri dall’abitazione del professionista Jakub Mareczko e dell’azzurra di sci alpino Marta Rossetti: «Puegnago è splendida. E comoda: mi permette di raggiungere velocemente il velodromo Fassa Bortolo di Montichiari, dove spesso le mie atlete si allenano».

DOPO UNA CARRIERA agonistica molto buona con Bettolino, Rossi & Santini, Mecair vincendo anche due titoli italiani nella cronosquadre juniores, a soli 23 anni ha deciso di intraprendere la carriera di tecnico dopo essersi laureato a pieni voti alla facoltà di scienze motorie all’Isef di Milano

Nel 1994 ha iniziato a collaborare con l’allora tecnico azzurro De Donà e successivamente con Dario Broccardo. Nel 2001 ha assunto il ruolo di commissario tecnico della nazionale azzurra su pista e nel 2005 è diventato responsabile anche della strada.

IL BOTTINO è eccezionale: 203 podi in 17 anni. Ci deve essere un segreto... «Ma no, nessun segreto - replica Salvoldi -. Da tempo abbiamo costituito uno staff di prim’ordine, ben amalgamato che riesce a gestire ogni situazione senza problemi. Non sempre tutto fila liscio come l’olio come è giusto che lo sia in una disciplina così dura come quella del ciclismo. Ma con grande disponibilità e professionalità superiamo ogni ostacolo in bellezza». 

Ben 203 medaglie a Olimpiadi, Mondiali, Europei, Coppa del Mondo su pista e su strada: «Per restare ai vertici occorre impegnarsi sempre più - avverte Salvoldi -: la concorrenza è numerosa e di qualità. È quello che cerco di far capire alle ragazze che, però, ogni volta mi sorprendono. Sono molto fortunato: posso contare su un gruppo di atlete fortissime, che non lasciano niente al caso».

Tra i tanti podi conquistati da tecnico non ne ricorda uno in modo particolare: «Il passato fa parte della storia e per rimanere in sella bisogna rinnovare i successi continuamente. Ma se proprio devo ricordarne uno mi piace tornare a Sydney 2000 quando Antonella Bellutti vinse l’oro nella corsa a punti olimpica. Non ero ancora commissario tecnico ma la seguii per tutto il tempo della preparazione e quindi ho un ricordo particolare di quell’impresa».

Che fosse un tecnico bravo lo si è capito subito: già al debutto mondiale nella categoria juniores arrivò un oro: «Nel 2001 a Trexlertown in Pennsylvania negli Stati Uniti la piacentina Giorgia Bronzini vinse l’oro nella corsa a punti. Ricordo quel successo come fosse ieri». 

L’ultima vittoria risale a domenica scorsa a Montichiari dove Chiara Consonni e Letizia Paternoster (con il Ct nella foto, ndr) hanno dominato il madison al Mondiale: «Consonni, Paternoster, ma anche Guazzini, Fidanza, Perrone e tutte le altre hanno dato spettacolo: fantastiche». 

E il futuro? «Inseriremo le giovani di oggi nella squadra seniores; le allieve e le juniores sulla spinta delle vittorie delle giovani potranno ripercorrere la stessa strada». 

La fabbrica di medaglie è lontana dall’abbassare la saracinesca. 
Angiolino Massolini

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