Panasonic - Alta fedeltà


Guidata dal leggendario Peter Post, 
la Panasonic elettrizzò il gruppo negli anni Ottanta 

Testo GILES BELBIN
Cyclist Italia, luglio 2019

Il Giro delle Fiandre del 1985 sarebbe rimasto a lungo nella memoria dei 173 corridori che sono partiti quella domenica mattina da Sint-Niklaas all'inizio di aprile. 

Diretti a Meerbeke, a 271 km di distanza, quella sarebbe stata una giornata crudele - iniziata con il vento gelido che frustava il gruppo e finita con una pioggia pesante che allagava le strade, con fiumi di fango che rendevano le famose salite di acciottolato quasi impraticabili in bicicletta. I corridori furono costretti a mettere in spalla le loro biciclette e alcuni di loro perfino a togliersi le scarpe per correre meglio sulle salite. “Un inferno fiammingo di ciottoli scivolosi, colline pericolose e strade fangose”, così il giornale olandese Leidsch Dagblad descrisse la gara, mentre il giornalista e scrittore Rik Vanwalleghem disse: "È stata una corsa leggendaria, in cui la parola 'Sport' è stata scritta con la S maiuscola”. Solo 24 corridori arrivarono al traguardo, cinque dei quali della Panasonic. Se vantare un quinto di tutti i finalisti non fosse stato abbastanza, la squadra olandese aveva altri motivi per festeggiare. 

Eric Vanderaerden e Phil Anderson, compagni di squadra dall’esordio di Panasonic dell'anno precedente, dominarono le ultime fasi della gara, passando la linea del traguardo rispettivamente primo e secondo dopo aver raggiunto lo stanco corridore olandese Hennie Kuiper appena prima del mortalmente ripido Muro di Geraardsbergen, a 20 km dal traguardo. Fu sul Muro che Vanderaerden lanciò il suo attacco. Col marchio Panasonic sulla parte anteriore e posteriore della sua maglia di campione nazionale belga, lasciò dietro Anderson e Kuiper per la gioia dei fan scatenati che affollavano la famosa salita con in cima la cappella. Il 23enne tenne duro sotto la pioggia vincendo con 41 secondi di vantaggio su Anderson.

“Sono diventato campione belga in uno sprint di gruppo e poi è stato detto che avevo beneficiato del lavoro dei miei compagni di squadra”, ha detto Vanderaerden. “Ora ho dimostrato che le cose possono andare diversamente". Mentre la vittoria non era stata priva di polemiche - Anderson sentiva di essere il più forte e nel 2015 disse che era andato in testa sul Muro quando Vanderaerden gli aveva urlato di calmarsi poco prima di lanciare il suo attacco. Questa era la perfetta dimostrazione della forza di Panasonic con l'autorevole olandese Peter Post al timone. 

“Post è una garanzia per un solido lavoro artigianale in un gruppo pieno di squadre che hanno gettato via la disciplina come se fosse un eccesso di zavorra in una sacca di rifornimento in vista di un finale”, fu il verdetto di Leidsch Dagblad. Tre giorni dopo Vanderaerden ha ribadito la superiorità di Panasonic nelle gare di un giorno vincendo la Gent-Wevelgem, con Anderson di nuovo secondo. 

La squadra Panasonic fece il suo esordio nel 1984. Dieci anni prima, Post - vincitore della Parigi-Roubaix e uno dei seigiornisti più vincenti nella storia - aveva iniziato la sua carriera manageriale alla Raleigh. Lì aveva introdotto il concetto di "ciclismo totale", dando ruoli e obiettivi definiti ai suoi corridori tutelandoli da aspettative per ogni singola gara, piuttosto che affidarsi a un leader per ottenere risultati. Sotto la sua guida Raleigh ebbe un enorme successo, vincendo molte importanti gare di un giorno e conquistando il Tour de France del 1980. Nel 1983 Raleigh aveva deciso di terminare la sua sponsorizzazione, costringendo Post a cercare altrove (Raleigh sarebbe rimasto come co-sponsor fino alla fine del 1985). Post accettò un accordo con Panasonic, ma i problemi sul campo derivati dal nuovo assetto avrebbero comportato un inizio difficoltoso. Innanzitutto Jan Raas, un corridore chiave per Post con Raleigh e che aveva vinto due edizioni del Giro delle Fiandre (1979 e 1983), la Parigi-Roubaix (1982) e una miriade di altre vittorie, annunciò che stava formando una squadra rivale al team olandese. Il crollo avvenne nel corso della stagione 1982/83 delle Sei Giorni, quando Post, nella sua qualità di organizzatore della Sei Giorni di Rotterdam, aveva abbinato Patrick Sercu col principale rivale di Raas, René Pijnen, dopo che i partner sia di Sercu sia di Pijnen si erano schiantati nell'ultimo giorno. Raas e il suo compagno Gert Frank erano stati al comando, ma alla fine arrivarono dietro a Sercu e Pijnen. Raas si sentì tradito dal capo della sua squadra, mentre Post disse che aveva solo seguito le regole della gara. Così nel maggio del 1983 Raas confermò che non avrebbe corso per la Post la stagione seguente, una situazione che fu più chiara in seguito, quando il corridore olandese aspettò la nuova nata Kwantum invece di correre una kermesse ancora con la Raleigh. 

Alla fine Raas portò con sé alla Kwantum sei compagni di squadra alla Raleigh, compresi uomini-chiave come Cees Priem e Ludo Peeters, Post ne ingaggiò sette. Per Raas i primi mesi in Panasonic furono segnati da controversie, ma le cose si normalizzarono una volta iniziate le corse. Post aveva reclutato bene scegliendo un mix di belgi e olandesi (con un australiano, Anderson). E disponeva di una solida combinazione di esperienza e gioventù. La squadra non perse tempo, ed Eddy Planckaert conquistò quattro tappe e la vittoria finale all'Etoile de Besseges a febbraio. Le vittorie in tre gare - Het Volk, Kuurne-Bruxelles-Kuurne e Harelbeke - si susseguirono rapidamente prima che Johan Lammerts si presentasse da solo al traguardo del Giro delle Fiandre, portando alla squadra la prima grande vittoria. Tuttavia, per le aspre faide che avevano rovinato i primi mesi della sua squadra, si è pensato che a volte Post fosse più felice non quando la sua Panasonic vinceva, ma quando la squadra di Raas perdeva. 

Panasonic rimase sponsor della squadra fino al 1992. Oltre alle vittorie di tappa nei tre Grandi Giri, una maglia verde del Tour de France e la vittoria di Vanderaerden al Fiandre '85, i corridori del team conquistarono tre Parigi-Roubaix (1987, 1989 e 1990) e una Liegi-Bastogne-Liegi (1990).

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