Make Milano Great Again


Derby milanese numero 193 in campionato, e 171 in Serie A. 

Magari da introdurre, per una volta, senza citare i "centomila" di Celentano, i navigli, le "luci a San Siro".

Flashback di quarant'anni: l'1-0 di Aldo Maldera, antesignano nel ruolo sublimato poi da Paolo Maldini, firma il 12 novembre '78 quello d'andata della Stella.

Al decimo scudetto rossonero risponde, la stagione dopo, il "Piper" Oriali. Suo l'1-0 nerazzurro del 2 marzo '80, abbrivio della volata-scudetto che alla fine premierà, con il 12esimo tricolore, la giovane truppa agli ordini del - molto presunto - "Sergente di ferro" di Borgotaro, l'Eugenio "furioso" Bersellini.

Un altro paio gli 1-0 pesantucci in ottica-titolo.

Prevedibile, il 18 aprile 1992, quello di Daniele Massaro, risposta ante litteram - e spesso dalla panchina - al "segna semper lu" Maurizio Ganz, ultimo dei 6 marcatori con le due maglie. 

Si era in pieno Milan degli Invincibili, 58 gare senza sconfitte in campionato e titolo numero 12 assicurato.

Più difficile pronosticare, l'11 dicembre '88, quello di un altro Aldo, Serena, quadruplo ex che in rossonero tornerà a chiudere la carriera.

Quattro giorni dopo la storica débàcle in Coppa UEFA, a San Siro nel ritorno-choc col Bayern ("3 pillole in sette minuti" ironizzò la Sud), l'Inter risorge: Milan abbattuto dall'ariete di Montebelluna, e Trapattoni-band in discesa verso lo scudetto dei record.

Erano, quelli, allora come oggi, anni di guerra di religione, più che di filosofia, calcistica: non tra "risultatisti" e "giochisti", ma fra "zona" e "uomo".

Il Trap più realista del re o l'Ayatollah di Fusignano: impossibile non schierarsi.

Il vento Nuovo spazza in campo aperto con la forza belluina del "cervo che esce di foresta". Immaginifica citazione boskoviana per l'incontenibile iper-crinito Gullit a cui, nel 2-0 di quel 24 aprile '88, fa da perfetto contraltare il sale-pepe del prezioso e - sottovalutato - Pietro Paolo Virdis.

Ma alla Scala del calcio, come non parlare di drammoni e grandi assolo.

Il Ronaldo Show (con doppio controcanto di Simeone) nel 3-0 del 22 marzo '98, l'anno dei veleni Iuliano-Ronaldo-Ceccarini-Simoni.

La rimonta-capolavoro del Milan, da 0-2 a 3-2 il 21 febbraio 2004, completata da Tomasson, Kakà e Seedorf (un altro di quei sei in gol con due maglie).

E quella, solo inseguita, del 28 ottobre 2006: Inter del Mancio sempre avanti con Crespo, Stankovic, Ibrahimovic, Materazzi; e a +14 verso il primo titolo post-Calciopoli.

Altro poker memorabile, ma a zero, quello del 29 agosto 2009: con Sneijder teletrasportato dall'armadietto merengue agli spogliatoi di San Siro e, nove mesi dopo, di nuovo a Madrid per il Triplete.

Festa-scudetto guastata ai cugini, quella del 4 maggio 2008, col 2-1 Milan dei gemelli diversi Inzaghi & Kakà.

E invece celebrata, per il 18-esimo tricolore, con il paso doble del papero Pato nel 3-0 del 2 aprile 2011. L'ultimo grande derby non made in China.

L'ultimo tout court, 2-3 Inter lo scorso 17 marzo, ha portato "solo" il più grande incasso di sempre: 5,7 milioni di euro per il derby commerciale sinoamericano. 

Make Milano great again.
CHRISTIAN GIORDANO, SKY SPORT 24


In sei in gol con le due maglie:
1) Giuseppe Meazza 13 gol (12 con l'Inter, 1 con l'allora "Milano")
2) Ronaldo 5 gol (4 con l'Inter e 1 col Milan)
3) Zlatan Ibrahimovic 4 gol (2 con l'Inter e 2 con il Milan)
4) Roberto Baggio 3 gol (2 con il Milan e 1 con l'Inter)
5) Clarence Seedorf 3 gol (1 con l'Inter e 2 con il Milan)
6) Maurizio Ganz 2 volte (1 con l'Inter e 1 con il Milan)

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