Coppa d’Africa U17 2019 - Angola



1 maggio 2019

La sorpresa o semplicemente il primo frutto di un processo ad ampio respiro coinciso con la creazione dell’AFA, l’accademia calcistica del Paese, ispirata al modello de La Masia e dove lo spagnolo Ramon Alturo, direttore tecnico federale, è di casa. 

Da qui vengono alcuni pilastri (su tutti Telson “MIMO” Tomé, centrale difensivo vigile che si fa rispettare nel gioco aereo e sa scivolare sull’esterno per mettere, con passo discreto, toppe) dell’undici del CT Pedro Gonçalves, di scuola portoghese ma con esperienza nel settore giovanile del Primeiro de Agosto, lo stesso che ha forgiato Zito Luvumbo, esterno d’attacco decisivo come pochi. 

Lavora col corpo, controlla delicatamente la sfera o la fa sfilare per rubare il tempo al difendente, forte di una progressione incisiva, secca quanto il suo calcio. La sua comfort-zone è la fascia destra da cui parte in dribbling, libera, talvolta esagerando, il sinistro, serve la punta o la mezzala sul taglio. 

Finito nel mirino del Manchester United, per cui ha effettuato un provino lo scorso febbraio, e dei maggiori club della Liga NOS, è stato il simbolo delle Antilopi Nere, sorrette dalle sue giocate e da quelle dell’altra ala, Osvaldo “CAPITA” Capemba, leader della classifica marcatori finale. 

Ha dato ampiezza al 4-3-3 angolano, micidiale in ripartenza e nello schivare avversari con cambi di direzioni improvvisi, con la tipica sterzata in area verso il centro per visualizzare lo specchio della porta. 

Un lavoro di capovolgimento repentino del fronte di difficile realizzazione senza il lavoro di pressing aggressivo della mezzala [destra] Benedito "BENI" Mukendi e di DOMINGOS Andrade, chiamato a dettare i tempi alla squadra e dare una mano sulle salite di slancio del terzino destro Afonso Binga.

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