IN FUGA DAGLI SCERIFFI - Gli Scapigliati: Lubberding


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Simone Basso
IN FUGA DAGLI SCERIFFI
Oltre Moser e Saronni: il ciclismo negli anni Ottanta
Prefazione di Herbie Sykes
Rainbow Sports Books, 160 pagine - kindle, amazon.it – € 9,90

Erano gli anni dei tulipani da esportazione, degli eredi di Jan Janssen: duri a morire, sempre presenti a Tour e classiche (Joop Zoetemelk e lo stesso Hennie Kuiper) e pirati delle strade nordeuropee à la Jan Raas e Gerrie Knetemann

Una scuola di talenti disposti a tutto per passare il traguardo prima degli altri, con una borsa di trucchi alcune volte oltre l’indecenza (chiedetelo al Battaglin di Valkenburg ’79). 

Corsari dell’asfalto, rodati dal vento e dalle piogge di quei luoghi dal panorama meravigliosamente monotono, il Giovanni fu il più fico dell’ultima sfornata, comprendente talenti come Peter Winnen e Henk Lubberding, quest’ultimo lombrosianamente gemello di Johan van der Velde

Il biondone-bis della Raleigh necessita di una finestrella. 

Al Tour '83, (con già in tasca il successo ad Aurillac) in un testa a testa con Michel Laurent, accompagnò l’alfiere della Coop-Mercier da una parte all’altra della sede stradale, peraltro larghissima. Il poverino fu schiantato da Henk sulle transenne e rovinò a terra dopo un salto mortale.

Il pluricampione olandese trovò persino il tempo di esultare, prima della prevedibile fuga in albergo seguita dalla squalifica: da quel giorno, sulle cime alpestri, per sapere dov’era il Lubberding bastò ascoltare con attenzione la reazione acustica della folla.

Al passare degli eroi della strada, il tulipano cattivo fu accolto da una Via Lattea di fischi che lo avrebbe poi accompagnato fino ai Campi Elisi. 

(...)


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