IN FUGA DAGLI SCERIFFI - I Luoghi: Sallanches


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Simone Basso
IN FUGA DAGLI SCERIFFI
Oltre Moser e Saronni: il ciclismo negli anni Ottanta
Prefazione di Herbie Sykes
Rainbow Sports Books, 176 pagine

(...)

Se il decennio non vide trionfi inutili, beffe di un pomeriggio esibite poi per un anno, il merito fu forse del Terrore incarnato dalla gara del 1980, organizzata ai piedi del Monte Bianco. 

A Sallanches la salita di Domancy, due chilometri e mezzo di rampa con tratti sopra il dieci per cento, fu pensata originariamente per Bernard Thévenet: tre anni dopo, il Bernard nazionale era diventato Hinault, ancor meglio. 

(...)

Il Tasso, reduce dal chiacchieratissimo ritiro in giallo al Tour, impose il forcing dei suoi già dal primo giro: il campione uscente Jan Raas, annusando la batosta, al termine della prima ripresa imboccò la strada dell’albergo. 

Bernard distrusse scientemente il plotone, nel finale il solo Gianbattista Baronchelli riuscì a rimanere in scia: al ventesimo giro il coraggioso Gibì sventolò bandiera bianca, e finì secondo. 

La mattanza terminò con l’apoteosi di Le Blaireau e un computo dei “feriti” degno di una Caporetto: la corsa fu terminata da appena quindici corridori. 

Tutti furono sorpresi da quel massacro e da quel dì cominciò la sindrome di Sallanches (Gian Paolo Ormezzano docet): lo stato mentale, confusionario, che coglie i cittì e gli atleti a ogni vigilia mondiale. 

Impauriti dall’idea che un cavalcavia si tramuti perfidamente nella strada di Domancy. 


ORDINE DI ARRIVO 
Campionato del mondo su strada, Sallanches (Francia), 31 agosto 1980 
1° Bernard Hinault (Francia), 268 km in 7h32’16”, media 35,554 km/h 
2° Gianbattista Baronchelli (Italia) a 1’01” 
3° Juan Fernández Martín (Spagna) a 4’25” 
4° Wladimiro Panizza (Italia) 
5° Jonathan Boyer (Usa) 
6° Bert Pronk (Olanda) 
7° Roger De Vlaeminck (Belgio) 
8° Jorgen Marcussen (Danimarca) 
9° Sven Ake Nilsson (Svezia) 
10° Giovanni Battaglin (Italia) a 8’34” 


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