HOOPS MEMORIES - La prima volta dei missionari

© Rainbow Sports Books

Quando, nel dicembre 1891, James Naismith inventò un nuovo gioco che chiamò pallacanestro, nella sua classe di ginnastica alla International YMCA Training School di Springfield, nel Massachusetts, aveva diciotto studenti. 

Ecco perché la prima partita di basket ebbe nove giocatori per squadra. Ma dato che il gioco era stato inventato come stratagemma per cancellare la noia degli esercizi e per supplire all’impossibilità di allenarsi all’aperto nei lunghi mesi invernali, l’ideale era che vi fossero coinvolte quante più persone possibili. Nelle intenzioni di Naismith, classi più numerose avrebbero potuto comporre squadre con più giocatori, addirittura fino a quaranta (!) per formazione. 


La prima partita di basket venne giocata il 21 dicembre 1891 in una piccola palestra della School for Christian Workers (l'attuale Springfield College), all'angolo tra Sherman Street e State Street. Era di appena 50 piedi per 35 (15 metri per 10), con ceste della capacità di mezzo bushel (17.6 litri) e larghe 15 pollici (38 cm) inchiodate a delle pertiche di legno appese alle pareti e usate per fare ginnastica.

La palla utilizzata fu un pallone da calcio che i giocatori dovevano andare a recuperare dal fondo della cesta dopo ogni segnatura realizzata. Ma questo, comunque, non si sarebbe rivelato un gran problema perlomeno in quel primo giorno, dato che in tutta la partita inaugurale di questo sport fu realizzato un solo canestro.

Proprio così: dopo due tempi di quindici minuti il punteggio, calcolato secondo le regole originali di Naismith, fu di 1-0. Ma quell’unico canestro fu alquanto spettacolare, un lancio lungo venticinque piedi (oltre 7 metri e mezzo) scagliato da metà campo da uno studente passato all’immortalità con il nome di William R. Chase.

Le regole del papà del basket racchiudevano già molti aspetti del gioco moderno. Non era consentito correre con il pallone né colpire un avversario. Ma i tiri liberi non sarebbero stati inventati prima di altri tre anni e, in origine, un giocatore che commetteva il suo secondo fallo doveva star fuori per lasciare la propria squadra in inferiorità numerica fino a che non veniva segnato il canestro successivo.

I diciotto studenti di educazione fisica che nel 1891 giocarono in quella prima partita, sono tutti ricordati nella Basketball Hall of Fame di Springfield, non lontano da dove la gara fu disputata. In onore del loro insegnante che lo aveva inventato, gli studenti in un primo momento vollero chiamare quel nuovo gioco “Naismith ball”, ma fu lo stesso Naismith a rifiutare. Accettò, invece, il nome proposto da uno dei suoi studenti, Frank Mahan, e da allora sarebbe stato basketball per sempre.

Per le vacanze di Natale, come ogni anno, gli studenti fecero ritorno a casa. Solo che stavolta portavano con sé un regalo davvero speciale che in molti avrebbero diffuso nelle rispettive sedi YMCA. Cinque di quei diciotto studenti provenivano dal Canada e uno dal Giappone.

Negli anni a venire uno di loro andò in Cina e un altro in India. Meno di un anno dopo quella famosa prima partita la pallacanestro veniva giocata già in tutti gli Stati Uniti e nel giro di pochi anni si sarebbe allargata su scala mondiale. E se questo sport si è diffuso in un baleno, in parte lo si deve a quegli originari diciotto giocatori che, assieme agli altri studenti loro compagni, erano diventati dei missionari del gioco. Che gli dèi (del basket) li benedicano.


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